Imperia Porto Maurizio – DIDU’ – Via Cascione 70 – Tel. 0183 273 636
In questo centro città revamping-zato (come si “deve” scrivere adesso, per dire “rinnovato”), dove la sera di Pasqua alle 21.30 non c’era anima viva nel raggio di 500 metri (foto), ma dove al mezzodì si potrebbe tenere un … festival di gibigiane, ecco una primizia che ha appena aperto i battenti.
Si tratta di un trasferimento da Oneglia a Porto Maurizio, in questo bel locale più spazioso del precedente con la risorsa di un capace parcheggio pubblico a quattro passi. Pare abbiano anche intenzione di dotarsi di un dehor, se glielo consentiranno norme e burocrazie che da anni tengono in scacco stagionale gli “eroici” degli spazi all’aperto ad Imperia. Se il “miracolo” avverrà, questo locale, che già ha dato uno svegliarino alla sonnacchiosa Via Cascione, offrirà un plus nella prossima estate.
Ma non divaghiamo oltre e veniamo all’attualità del ristorante. La sala è spaziosa, lucida e tirata a nuovo, illuminatissima; gli alti soffitti curvi ne assicurano ampio respiro, ma anche un certo riverbero sonoro che, tutto sommato, in una osteria fa anche tipicità e colore. Ai tavoli, più minuscoli che grandi, ci sono tovagliette e tovaglioli di carta, bicchieri a stelo per il vino, “gotti” per l’acqua trattata, posate inox, una bottiglia di Olio EVO Giuseppe Fresia; il pane viene servito appena tagliato a fette nell’apposito cestello. Tutto è efficienza e puntualità.
Nella LISTA dal titolo I NOSTRI PIATTI DI OGGI, ecco quattro ANTIPASTI (€ 7-13), tra i quali il Tris di Antipasti (brandacujun, catalana di gamberi, cozze ripiene) oppure il superbo Crudo di Mare (€ 20). Quattro PRIMI PIATTI (€10-13), tra i quali i Ravioli di borragine con tocco genovese, oppure delle semplici Trofie al pesto patate e fagiolini, rispettose della ricetta genovese, aglio compreso ma con mano leggera. Dei cinque SECONDI (€ 13-16) cito volentieri le perfette acciughe fresche al verde, cucinate secondo la miglior tradizione locale. La scelta DOLCI (€ 4) è a voce, ma un bunet al cioccolato non manca mai. La materia prima è perfetta, l’esecuzione capace e collaudata, le porzioni sono generose e, soprattutto, c’è il massimo rispetto per la tradizione della cucina ligure.
La CARTA DEI 40 VINI riempie tre pagine ma ha molte etichette ricercate e particolari, a cominciare dal Petit Verdot 2019 Casale del Giglio (€ 20), un vitigno poco coltivato in Italia, etichetta inconsueta a trovarsi nei ristoranti di Liguria. Per ogni vino è indicata nella lista la gradazione alcoolica (preziosa per prevenire guai con l’eventuale alcoolimetro nel tragitto del ritorno a casa). Esiste anche il vino della casa, rosso o bianco o Prosecco, servito in simpaticissimi “quartini” (€ 4) o a “mezzi” (€ 8), come da vera tradizione nelle antiche osterie.
A proposito di OSTERIA, è un appellativo del quale qui vanno orgogliosi. Pur essendo “moderni”, ne conservano lo spirito, la semplicità di ambiente, di arredi, di accoglienza e il SERVIZIO di convivialità semplice ma anche molto garbato.
Non esistono menu. Per tre portate più dessert occorrono da un minimo di € 34 a un massimo di € 49 euro: prezzi e qualità da angeli per una sosta frugale e informale che confermerà i molti consensi già ottenuti dal precedente loro locale di Oneglia.