La recensione: a Imperia Porto Maurizio il ristorante LUCIO A CASETTA

credito foto: Riviera24.it

LUCIO A CASETTA – Locanda del Mar

Località Borgo Prino – Strada Lamboglia 16 – Tel. 0183 652 523

www.ristorantelucio.it

E’ in una zona calma prospiciente il litorale, contornato da aiuole e palme con adiacente parcheggione e, in estate, non sono da perdere i loro pochi tavoli “scicchissimi” a bordo piscina. All’interno, in due ambienti solari lindi e razionali, ci sarebbe anche la possibilità per qualche dettaglio di romanticheria (minibouquet, candele e luci abbassate nel fine serata) ma qui si bada al sodo, perciò c’è accoglienza amichevole e concreta, mise en place elegantine razionali e immacolate, stoviglierie classiche. Non manca in tavola una bottiglia numerata di buon olio EVO monocultivar Taggiasca della MFR Agricola di Chiusavecchia.

Alla CARTA la scelta offre una cucina deliziosamente semplice e semplicemente deliziosa. Degli ANTIPASTI (€ 10-15) ecco il loro Cappon Magro oppure i Totanetti ripieni grigliati ai profumi dell’orto con olio EVO aromatico, crema di peperoni rossi.  Tra i PRIMI PIATTI (€ 10-16) cito il Ciuppin ponentino, ovvero un tipico passato di pesce con crostini. Per i SECONDI (18-28) questo è l’indirizzo dove gustare il pesce locale “giusto” e cucinato nei modi classici ed anche i veri Gamberoni di Imperia, magari semplicemente alla griglia o al vapore. 

Circa il loro conveniente MENU DEGUSTAZIONE a 38 e 48 EURO (presentato, caso raro, in prima pagina), è precisato che “le portate sono scelte dallo staff di cucina in base ai profumi e sapori del mare e dell’orto del Ponente Ligure”, ma sanno recepire le vostre preferenze e, ragionevolmente, adeguarsi. Peraltro le portate di detto menu al giorno del mio passaggio indicavano: 1) Entrée di benvenuto – 2) Antipasti misti di mare (due oppure quattro portate) – 3) Uno o due primi piatti con la pasta fresca e pescato del giorno – 4) Pescato locale alla ligure con contorno di verdure di stagione – 5) Dolce della casa – 6) Caffè con dolcetti.

La CARTA DEI VINI assolve degnamente al suo compito senza prezzi troppo pesanti. Negli ultimi anni è stata anche potenziata con alcuni Champagne (Philipponnat, Chiquet etc …). La scelta può tranquillamente puntare su classici collaudati e sicuri ma, se voleste anche evitare il rischio di vini reputati, pur essendo degli “stufosi” che dopo due sorsi iniziali restano piatti per il resto del pasto, potreste “sbilanciarvi” verso una chicca giunta fin qui dal lontano Pacifico (Nuova Zelanda): il Sauvignon Blanc Mount Nelson 2020 dalla prudente gradazione di 12.5° e con prezzo imbattibile a 32 euro (solo se amate vini fruttatissimi). Disponibili anche vini a calice (€ 4), preziosi quelli per accompagnare il dessert.

Un cenno sul SERVIZIO. Diversamente da quei ristoranti supponenti che si pavoneggiano con l’aria da “guardate come siamo bravi”, pur lavorando forniture “market-tiane” spacciate per “fresco locale”, qui i patron hanno esperienze generazionali da pescatori, frequentano le pescherie e in sala coniugano trasparenza e spontaneità.

In breve è un ristorante in senso classico e senza fantasioserie, ma anche senza difetti dove potete coniugare al meglio il verbo mangiare con cibi di qualità e in quantità serie, senza svenarvi per la spesa: bravi!