Sanremo – TORTUGA – Via Nino Bixio 93 A – Tel. 0184 484 307
Siamo nella zona della movida sanremasca, ma qui tutto è di sorprendente piacevole calma: si direbbe che basti questa decina di scalini per isolarci il tempo di una cena dall’ambaradan vitaiolo… . Oltre al dehor aperto e spazioso adatto anche … all’abbronzatura nei mezzodì di sole, il locale è di una certa romanticheria e piacevolezza. Non manca un fiore ai tavoli ben distanziati con sedute comode tra arredi pratici ma di buon gusto d’insieme. Piacevolissimi i quadri storici con caricature di Carletto, antico e rimpianto ristoratore sanremasco, del quale questa famiglia raccolse a suo tempo il testimone. La musica di sottofondo è solitamente di qualità ed hanno la sensibilità e l’accortezza di scegliere accuratamente compilation mirate adatte alla tipologia di avventori presenti quel giorno in sala, mantenendo ovviamente il volume a livello che non disturbi la conversazione.
In tavola il loro olio Extravergine d’Oliva, sicuramente BIO dei loro uliveti “estremi” di Baiardo (l’altitudine di 900 metri s.l.m. li risparmia da necessità di insetticidi): potrete poi acquistarlo e asportarlo, a soli 13 euro a bottiglia.
I proprietari, un tempo all’ Armonia di Baiardo, sono dei ristoratori di antico stampo ma che hanno smentito le voci di “radio-lengasse-marse” che li dava sulla via del tramonto. Da qualche tempo infatti hanno preso un bel “revamping silenzioso ma ganzante”: ai fornelli Donna TERESA OLIVA è affiancata stabilmente dal figlio ALBERTO, quasi trentenne direi, appassionato di cucina; in sala Patron MARIO RUBINO tiene perfettamente il passo con rinnovata lena, anche grazie alla dinamica e simpatica ANNALISA, una vera “stelassa” garbatissima ormai quasi di famiglia! La squadra è aperta ed accorta e merita la fiducia dovuta ad uno staff che “c’è e fa” pur quasi senza farsi notare.
La CARTA CIBI, in italiano, francese, inglese, tedesco, russo, precisa che pane coperto e servizio sono compresi. Dopodiché prosegue con sei ANTIPASTI (€ 13-16), tra i quali le Alici fritte impanate su insalatina dell’orto, oppure i vegetarianissimi e imperdibili Barbagiuai di erbette tipici di Baiardo e della civiltà contadina del Ponente Ligure: un vero trionfo di semplicità e di perfetta preparazione anche nelle sfumature.
Sei i PRIMI PIATTI (€ 12-18), tra i quali i tradizionalissimi s-ciancui alla sanremasca con verdure e pomodoro fresco, oppure le Linguine ai frutti di mare o ancora le Pennette alla nota salsiccia di Ceriana.
Sei anche i SECONDI PIATTI (€ 16-20), tra i quali il Fritto di calamari gamberi e alici; oppure l’orata scottata con verdure di stagione, oppure ancora il Pescato del giorno al forno con patate.
Dei quattro DESSERT (€ 5-6) cito il Semifreddo al caffè,cannella, torrone e Grand Marnier, sempre che non si voglia gustare un piatto prettamente più casereccio di Torta del giorno.
La CARTA DEI VINI elenca una settantina di etichette dai 13 ai 45 euro, ben scelte. Non sono presenti vini stranieri. Tra i Rossi cito un Chianti San Lorenzo a 15 euro, sbarazzino ma pimpante, corposo e “potente”; tra i bianchi il Sauvignon 2018 di Jermann a 30 euro, da bersi non troppo freddo per percepirne tutti gli aromi, accompagna splendidamente i piatti di pesce e vegetariani.
Dal punto di vista PREZZI il praticato è ancora quello antipandemia; di converso è aumentato il … numero dei clienti, soprattutto di quelli che, rifuggendo di arrovogliarsi con rischiose stravaganze modaiole di senza tovaglia, per apericene, aperipranzo, aperimerenda, insalaterie, cozzerie, polpetterie… oppure da deludenti cali di confort post pandemia, bramano la “sacra” cucina tradizionale sicura, realizzata con materia prima ineccepibile, in quantità serie a prezzi ragionevoli. Concludendo: un locale poco tripadvisorizzato, che non è un indirizzo di fatua tendenza, né un ristorante da battaglia, semplicemente è una tavola da amici. Dove non si ritrovano canuti babbascioni, ma bensì pimpanti “insiemi” di tre generazioni accomunati dal desiderio di “andare a mangiar bene” ad una tavola generosa e “di prima coi baffi”, spendendo alla carta da un minimo di 46 a un massimo di 60 euro per un pasto di tre portate e dessert. Bravi!