La Recensione: La Cicala a Bordighera

Bordighera

LA CICALA

Via Lunga 16 – Piazza della Pace

Tel. 0184 26 18 15

www.lacicalabordighera.it

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Grazie al celeberrimo “Il dottor Antonio” del Ruffini gli Inglesi a metà dell’800 calarono garruli a Bordighera, nacque il primo Hotel d’Angleterre (oggi Villa Eugenia) e, 25 anni dopo, grazie ai prestigiosi treni Londra-Calais-Parigi-Roma, che raggiunsero Bordighera da Londra in sole 24 ore, fu un susseguirsi di arrivi: il primo ministro inglese Conte di Russel, l’Imperatrice francese Eugenia… e l’intero gotha europeo. Con cotanti … “influencer d’epoca”, si nacque tosto la dorata vita invernale bordigotta, le cui costruzioni sono ancora presenti oggi.

BORDIGHERA ALTA, invece, è rimasta il borgo medioevale dei secoli precedenti, con mura e varchi e vicoli stretti in ciottolato. Da visitare assolutamente, anche per via di diversi ristorantini tipici e con buona cucina. Da qualche anno poi, al dire della patronne di questo locale, una meritoria campagna pubblicitaria verso gli abitanti della Costa Azzurra da parte della CCIIA di Imperia, ha intensificato e consolidato uno stabile arrivo di molti francesi, che approfittano delle convenienze rivierasche.

Dopo aver parcheggiato sulla piazza/parcheggio, attraversate Porta Sottana e, prendendo a sinistra, sarete subito arrivati. Il minuscolo locale in estate si estende su un vasto ballatoio per una trentina di coperti, ben sistemato, con tovaglie in stoffa, piacevolmente personalizzato e mise en place minimaliste, “zaino” leggero per una cucina semplice e pimpante. I tre tavoli a bordo ringhiera “godono” anche di un inatteso “sghembo” di panorama. 

L’ACCOGLIENZA e il SERVIZIO, a differenza delle antiche liguritudini, è aperto, sorridente e arcidisponibile. La patronne sa il fatto suo, non diluisce troppo il suo dire e il pasto scorre via al ritmo giusto, evidenziando una cucina corretta e di buona esecuzione, senza voli di fantasia, ma anche senza cedimenti.  

Sei gli ANTIPASTI (€ 8-15), tra i quali i Fiori di zucca ripieni di burrata e fritti; oppure  la Panzanella di pomodori Cuordibue, bottarga di tonno e zabaione di peperone rosso. Cinque i PRIMI PIATTI (€ 16-19), tra i quali gli Gnocchi di patate con crema al vino bianco e riccio locale; oppure i Tonnarelli melanzane, pomodoro e ricotta salata. E’ una cucina che non si arroviglia in complicanze neppure nei cinque SECONDI, tra i quali, oltre ai Gamberi Rossi di Sanremo alla griglia (€ 40), cito il pescato locale al forno (7,3 a hg), oppure Nugets di pescatrice locale (€ 23). Nei sette DESSERT (7-9 euro) si trova qualche guizzo, il primo titolo è:  Milano-Sanremo con ganache alla nocciola  meringhe panna e frutti rossi; segue il cremoso alla vaniglia con biscotto al cioccolato e more di San Biagio confit. E’ previsto anche L’ASPORTO a prezzi ridotti del 10% rispetto a quelli praticati alla carta.

La CARTA VINI svolge degnamente il suo compito a prezzi accessibili; un esempio? Potete ganzare cenando a tutto pasto con Champagne Veuve Curlin in carta a soli 34 euro, semplice ma ragguardevole.

Ma insomma: qualche difetto dovrà pur esserci ?!  No, non ne ho trovati e non vien da ruminare neppure sul conto, che è indolore e … non necessità di digestivo.  Quando siete stanchi di nudi tavoli “alla turka”, sorpreserie da fame e  pretenziosi servizi impersonali, scialatevi pure venendo a rassicurarvi qui, il posto giusto per fare ogni tanto il “tagliando”.

Luigino Filippi (www.buongiornogourmet.it)