La recensione. A Grimaldi: Il Giappun a Baia Beniamin

Giappun Baia Beniamin Grimaldi – Corso Europa 63 – Tel. 0184 1958823

Hanno riaperto a inizio estate e lo rimarranno almeno sino a settembre… L’indirizzo, oltre ad essere oggi il “primo ristorante  d’Italia” o “l’ultimo ristorante d’Italia” rispetto ….alla frontiera francese di Ponte San Ludovico, è veramente uno dei siti più belli ed ammalianti dell’intera costa. Varcata l’importante cancellata, non fermatevi al loro grande parcheggio privato nel boschetto, ma scendete a quello dabbasso a ridosso della collina sotto altri pini. Da lì godetevi una lentissima passeggiatina di pochi minuti, cullati dallo sciabordio delle onde del mare sottostante. Giungerete così, tra stradicciole e scalette alla locanda, molto Hemingwayana, con patio a meno di una decina di metri dalla risacca marina, contornato da alberi del viaggiatore, eucaliptus secolari, tiaré polinesiani multicolori contornati da cascate di altri fiori. Tutto qui forma con naturalezza un ambiente di classe, di un romanticismo che meriterebbe una lirica: la natura circostante, lo spicchio di spiaggia, i due promontori che si tuffano in mare delimitandolo a levante e ponente, i maestosi e solidi tendoni bianchi a svolazzo (a prova di tempesta), qualche fiammella in posizione strategica, il graduale spegnersi del tramonto verso il nascere della notte tra terra mare e cielo, le casette in legno (già dei pescatori) che s’accendono come cala la notte.  Pare miracolosamente d’essere ancora ai tempi del grande patron Carlo, che tuttora si può comunque aver la fortuna di incontrare qui, di tanto in tanto, a crogiolarsi ancora nel paradiso terrestre da lui creato nei suoi decenni…

Ma, più prosaicamente, veniamo al sodo. Le mise en place sono ovviamente all’altezza della miglior tradizione e l’ambiente è curatissimo. Il servizio viene effettuato dall’elegante cameriere storico Pino Cirillo, chiamato storicamente Pinella, dal sorriso aperto e dai modi gioviali e di consumata esperienza. Se pensate che cotanto paradiso non possa che avere prezzi “roventi”, verrete smentiti dalla rassicurante proposta del MENU DEGUSTAZIONE “LASCIATECI FARE”, da 5 portate a 60 EURO che, considerata la serietà di questo patron, non è un scorciatoia per comodità di cucina, ma un accettabilissimo susseguirsi di piatti gustosi serviti in quantità generose. Se per caso volete andarci piano con il peperoncino avvertiteli in anticipo. Cenando alla carta le proposte sono ovviamente invitanti. Dei sei ANTIPASTI (a partire da 30 euro) cito il Condiglione di pomodoro e crostacei al vapore, oppure l’insalata di ovuli e Gamberi di Sanremo. Dei sette PRIMI PIATTI (a partire da 25 euro) cito la zuppa di pesce “Buja basciu” oppure i Pansotti con gamberi di Sanremo, zucchine e pomodoro fresco. Dei sette SECONDI (a partire da 33 euro) cito il Cappun Magro, oppure la Frittura mista alla moda del Giappun, nonché le costine di agnello del Sisteron con verdure di stagione. I dessert sono piacevoli e leggeri: se accetterete le sorprese, lo chef non vi deluderà.

La CARTA VINI non è troppo “esibizionista”, ma comunque elenca oltre 100 scelte competenti: 10 Spumanti, 20 Champagne, 30 vini rossi, 35 vini bianchi, 5 rosé; i suoi prezzi partono da 22 euro e comunque molte bottiglie costano meno di 30 euro.  

Un plus? Intorno al 20-25 dei mesi estivi, il faccione da plenilunio esce diafano dal mare, sale e s’illumina piano con riflessi argentei sull’acqua sino a 10 metri dal vostro tavolo … A fine cena varrà la pena lasciarsi andare sui comodi braccioli e attardarsi gustando un profumato Rhum Agricole d’annata, “cullati” dalla musica del mare calma e ripetitiva:  slash… slasssh… slasssssh.