La recensione: Ristorante Il PIRATA a Laigueglia

Laigueglia

IL PIRATA – Piazza Maglione 3 – Tel. 0182 499 863

www.ristorantepirata.com

In questo locale appartato e quasi intimo posto sul settentrione della piazzetta senza sbocchi, con insperate risorse di parcheggio nei dintorni, la sera del mio passaggio, ho trovato calma e atmosfera, con spazi protetti da vetrate ed altri del tutto all’aperto con coperture svolazzanti e simpatici separatori verticali quasi artistici verso il passaggio del passeggio. Non mancano fiori, candele e persino un pianista che suona virtuosamente accompagnando con discrezione tutta la cena a volume adatto (e senza cantare); il pianoforte dal vivo è ormai una bella sorpresa più unica che rara in Riviera.  Le mise en place e il tovagliato sono eleganti e tradizionali e l’insieme è di buon gusto.

Il personale in scuro accoglie prontamente e premurosamente vi accompagna al tavolo; la casa offre un aperitivo di benvenuto con degli apetizer, usanza questa quasi del tutto abbandonata altrove, post pandemia. Dopodiché la nuova tendenza, oiboh,  è quella di consigliare il cliente elencando a voce le proposte del giorno. Richiesta la carta si viene invitati cortesemente a leggerla sul cellulare e, per facilitarvi vi daranno il loro già aperto sulla pagina. La consultazione sul piccolo schermo è anche facile, ma certo che manca il maneggio di TUTTI i commensali del tradizionale elenco cartaceo, il conseguente scambio confidenziale di pareri per scegliere i piatti, insomma: un passo indietro “figlio” dei tempi “webbizzanti”. Sarà questo il futuro, con motivazioni che con il confort non c’entrano nulla …

L’elenco è corposo e, fermi i loro capisaldi, cambia frequentemente. Si inizia con due MENU DEGUSTAZIONE, minimo per due persone e preferibilmente per tutto il tavolo. Entrambi promettono un “itinerario selezionato per voi per poter far assaggiare la nostra cucina”. Il PIRATINO è di 5 portate e costa 45 euro; il PIRATA prevede 8 portate e costa 70 euro.

ALLA CARTA la scelta è su cinque SFIZI (€ 9 -25) tra i quali le acciughe in 4 preparazioni e un ineffabile Caviale Calvisius Tradition Prestige. Seguono quattro ANTIPASTI (€ 16-18)  tra i quali cito il polpo con vellutata di Fagioli di Conio mugnoli (cime di rapa) e prosciutto crudo disidratato, sempreché non si opti per la monumentale Crudità di Mare con crostacei, ostriche, pescato locale (€ 45). I PRIMI di PASTE sono sette (€ 14-25) tra i quali cito le molto convincenti Tagliatelle di basilico con veri Gamberi d’ Oneglia, o i Tagliolini 30 tuorli con calamari e funghi Gambesecche di montagna oppure all’aragosta. Nove i SECONDI DI PESCE (€ 18-35) tra i quali le Lattughe ripiene di pescato con passatina di zuppa e briciole di focaccia oppure i Gamberi Viola di Oneglia, calamari e scorzonera all’Aglio di Vessalico cotti nel forno a legna. Tre i SECONDI DI CARNE (€ 18-25) tra i quali gli Zighini, specialità eritrea di bocconcini di manzo stufati con spezie piccanti servite con uovo, riso, injera (farina di teff etiopica), verdure. C’è infine una proposta di tre PIZZE (€ 18) che, dalla descrizione promettono di non essere banali. Tra la decina di DOLCI, curioso e piacevole il Cremoso all’Olio EVO pasta matta dolce, Taggiasche candite e scorzetta di limone.

La scelta vini è mirabolante, però consultabile anch’essa soltanto tramite QR Code sul cellulare (vostro o loro). Tutto sommato è più divertente scegliere il vino visitando la loro enoteca adiacente, con migliaia di bottiglie, curata da un personaggione  competente e devoto a Bacco, che sa consigliare al meglio adeguandosi alle preferenze del cliente. I prezzi dei vini, che post pandemia sono aumentati un po’ ovunque di un 20%, qui sono ancora normali. I vini bianchi e rosé son serviti con ghiaccio in sacchetti trasparenti (non inclinate la bottiglia delle bollicine, per carità: potrebbe cadere!) e il personale si occupa di rabbocchi puntuali soltanto per conservare la giusta temperatura nel bicchiere.  

Concludendo: una sosta che riconcilia con il buon vivere, che merita ritorni frequenti anche nel corso della stessa stagione, per gustare proposte cha hanno il pregio della materia prima indiscussa, della fantasia ambiziosa di realizzare piatti non consueti ma senza rivoluzioni. A Laigueglia, sissignore, località che è diventata, anzi è rimasta, una vera perla discreta e preziosa, che val la pena di riscoprire con una passeggiatina di una mezzora nei dintorni di questo locale.

Luigino Filippi