La recensione: ilristorante FLIPPER a Sanremo

Sanremo – FLIPPER – Corso Mombello 46 – – Tel 0184 532986

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Ecco, finalmente, la ripresa delle attività; le terrazze e i dehor rinascono a vita nuova e i clienti tornano, fedeli, rassicuranti! Per quanto riguarda questo ristorante, l’impressione è che sia ripresa la routine di sempre fatta di concretezza e ospitalità. Il locale è splendente, all’eleganza degli arredi non disturbano incredibilmente due gigaTV a muro (senza audio); ci sono fiori, fogliami rampicanti e ricadenti, candelabri ricchi, ma non “kitch”, mise en place con ampie tovaglie passanti e altri tavoli con tovagliato intero immacolato. Non mancano neppure collane di illuminazioni festose che già da lontano danno l’idea di un locale “che va”. In linea con quanto descritto, l’accoglienza è festosa e cordiale. Il servizio è veloce e concreto, ma non trasmette tensione ai tavoli: non facile. La clientela è elegante ed internazionale e quindi ognuno può rilassarsi grazie ad una carta in cinque lingue: italiano, francese, inglese, tedesco e russo. Eccone le caratteristiche:

Dei 14 ANTIPASTI DI MARE (€ 12-30) sei sono di crudi, tra i quali le Ostriche, i Gamberi Rossi di Sanremo, e il piatto di pesce crudo misto. Non mancano il classico polpo e patate, il Brandacujun, il baccalà e cipolle. Dei 5 ANTIPASTI DI TERRA (€ 10-15) cito la Tartara di Fassone e il Tagliere mix di salumi e formaggi. Dei 17 PRIMI DI PESCE (€ 16-25) cito gli Spaghetti alla chitarra con Gamberi di Sanremo e lime, oppure all’astice o aragosta, nonché i Tagliolini con zucchine e scampi. Ci sono poi 14 PRIMI DI TERRA (€ 9-13) tra i quali gli gnocchi o pasta  al pomodoro e basilico, nonché i ravioli alla bolognese o vegetariani. Sono 16 i SECONDI DI MARE (€ 16 -50) tra i quali i Gamberoni di Sanremo o gli scampi alla griglia oppure bolliti, la Grigliata mista di pesce. Sono 5 i SECONDI DI TERRA (€ 13-25) tra i quali la Tagliata di Angus e la maestosa Tomahawk. Seguono in carta le 5 INSALATE (€ 5,50-15) tra le quali cito la Nicoise, nonché l’insalata di pomodoro, cipolla di Tropea e basilico. Al DESSERT (8 euro) vi presenteranno un grande cabaret con una decina di tipi di dolce, ma non è previsto che vi “facciate” un piatto con diversi assaggi al prezzo di un dessert (es: ho scelto i due piccoli pezzi di due torte diverse presenti sul cabaret, ma anziché darmi proprio quei due che avevo indicato, si sono ritirati e me ne hanno portato due ricche porzioni, pagando poi due dolci); ma penso che se il cliente spiega che desidera una porzione sola con 2 assaggi non ci dovrebbero essere problema.

La carta sopra riportata elenca quindi una ottantina di classicissime proposte. Un numero tale che normalmente prelude a locali “da battaglia”; ma non è assolutamente questo il caso del Flipper. La proprietà ha pimpante amor proprio e non si risparmia nella cura dei particolari, ad iniziare dalle forniture giornaliere di primordine, poi non lesinando sia sul personale di cucina (diretto dal bravissimo Nicola DaBari !). Così come del resto è nutrito lo staff di sala. Conclusione, le portate sono buone e generose. Risultato: un costante afflusso di clienti fedeli: un successo che autoalimenta il circolo virtuoso di ogni mezzodì e sera, soprattutto con grazie ai passaparola e ai “bouche-oreille” di molti “cugini” francesi. Molti dei quali vengono appositamente dalla Costa Azzurra per godere del moderno “vrai dolce vità” ormai quasi introvabile dalle loro parti, anche nel rapporto qualità/prezzo). Quando poi questi ultimi aprono la CARTA DEI VINI e si imbattono in una decina di pagine di loro vini francesi, tra i quali un Bourgogne Louis Jadot a 30 euro o uno Chablis di Albert Pic a 33 euro, fanno gli occhi grossi per la piacevole sorpresa. Oltretutto la carta è ben classificata, di lettura facile e elenca proposte per ogni esigenza e portafoglio: dalle molte etichette sotto ai 30 euro (es: un Ormeasco di Pornassio di Guglierame del 2017 a 20 euro, oppure un Conte della Vipera 2018 del Castello della Sala a 26 euro), sino alla vetta dei 650 euro per una Jeroboam Marchesi Frescobaldi Luce della Vite del 2017.   

Concludendo: un locale per chi ama coniugare il verbo “mangiare” con piatti classici e generosi, in una atmosfera rilassata ed elegante ma non “ingessata”, dove eterogenei clienti possono essere certi di trovare una buona cucina e deliziosa accoglienza la quale, oltretutto, al momento del conto non gelerà il vostro sorriso, se apprezzerete l’insieme che lo rende equo. Bravi !

Luigino Filippi (www.buongiornogourmet.it)