Champagne? Come conoscerlo, come berlo, quale comprare senza danni al portafogli …

Legenda:  1= denominazione Champagne,  2=nome del vignaiuolo o marchio commerciale,  3=nome o ditta dell’elaboratore e nome del comune,  4=indicatore del tenore di zucchero,  5=gradazione alcoolica, 6=quantità contenuta,  7=numero di matricola del manipolatore.  8) status del manipolatore, ovvero: RM = Recoltant Manipulant, NM=négociant manipulateur,  CM=coopérative de manipulation,  RC= récoltant coopérateur,  SR=sociéte de récoltants,  MA= marque d’acheteur (supermercati).

                        La storia dello Champagne inizia dalla fine del 1600 ed ha conservato gelosamente le prerogative dei suoi disciplinari evolvendoli quanto strettamente necessario. I vitigni che generano l’intera produzione di Champagne sono per il 25 % lo Chardonnay, il 30% il Pinot Nero e ben 45% il Pinot Meunier. Vini che vengono imbottigliati in purezza oppure assemblati tra loro, con rese max di 100 litri su 150 kg di uve, in tre spremiture ben distinte. La gradazione alcoolica è 12°, più raramente 12,5° e mai oltre. 

Quando lo Champagne proviene esclusivamente da Chardonnay si ha il Blanc de Blanc, mentre si chiama Brut S.A. (Sans Année) quello derivante dai tre vitigni. Il Millesimato viene prodotto con uve di una sola annata, indicata. Ogni annata viene classificata a seconda della sua qualità e, generalmente, lo Champagne millesimato costa il doppio.  

Tralasciando per brevità altri particolari sulla produzione, veniamo alle bottiglie, che hanno una propria tipologia: la quart (contiene 18,7 centilitri), la demie (37,5 cl.), la bouteille (75 cl.), la magnum (150 cl.), la jeroboam (300 cl.), la réhoboham (450 cl.), la mathusalem (600 cl.), la salmanazar (900 cl.), la balthazar (1200 cl.) , la nabuchodonosor (1500 cl. pari a 20 bottiglie)

Si beve sui 9 gradi, se millesimato meglio sui 12 gradi non raggiunti in frigo ma post raffreddamento lento in secchiello con ghiaccio (20 minuti bastano). Un tempo era servito in coppe, poi si passò ai flutes, ma oggi si preferisce il bicchiere a forma di tulipano (riempito a metà) che ne valorizza gli aromi e li rende più lunghi. Contrariamente ai vini fermi, non si deve ruotare il bicchiere perché si disperderebbero gli aromi nella “violenta” uscita di CO2 dalle bollicine. Il perlage, ovvero le catenelle di bollicine che salgono in superficie, più sono fini e più è pregiato lo Champagne.     

Come aperitivo di solito si usa uno Champagne con prevalenza di Chardonnay. In Francia, servito con  crema di ribes nero viene chiamato Kir Royal; se con lampone  Kir Imperial. Ma ormai sono pochi i ristoratori che fanno caso a questi particolari.

Sul fronte prezzi, molti pensano che lo Champagne sia costoso, ma da anni non è più così, soprattutto da quando hanno “preso” prezzo degli ottimi Spumanti Italiani che ormai costano più dello Champagne. A partire dall’anno 2000 i francesi hanno le cantine ricolme di bottiglie e i listini sono pressoché fermi da allora; a partire dai 20 euro, nei supermercati della Costa Azzurra, si trovano a scaffale ottimi prodotti normali e competitivi. Soprattutto dopo la recente fiera del Vino di Settembre, nella quale abbiamo trovato negli ipermercati dei sotto-prezzi che hanno fatto infuriare i produttori, fermi nelle vendite tradizionali.

Quale Champagne scegliere? Da una trentina d’anni molti viticoltori hanno smesso di conferire i loro vini alle grandi maison e si sono organizzati in un associazione come “Petit Récoltant”. Il consiglio è quindi quello di evitare i soliti nomi noti delle grandi marche, scegliendo invece etichette che sono meno note alla massa ed hanno un ottimo rapporto qualità prezzo. Sono centinaia; ad esempio, dalla lettera A alla lettera C, trovo nel mio Taccuino ONAV costruito post assaggi degli ultimi anni (elenco certamente incompleto, anzi minimo, rispetto alle presenze sul mercato), le seguenti etichette: A) Agrapart, Assaily, Aubry – B: Barnaut, Bonnaire,  Brugnon, Paul Barat, Beaufort, Boulard, Blondel, Bedel Francoise, Brochet Hervieux, Besserat, Bonnet Gilmery, Bereche & Fils, Boulard Francis, Louis Brochet, Brunde Neauville, Benoit Lahaye, Bonnet Alexandre, Brond Grellet.  – C)  Chiquet Gaston, Comin Jean, Chopin Julien, Coutier, Charpentier, Colin, Chatelin , Chauy, Collard  Constant Louis, Cheminon Pascal, Cattier, Collet, Cheurlin veuve, Compte de Montagne.   

E cosi via: scoprite le altre decine e decine chiedendo alla vostra bottiglieria di fiducia quale Petit Récoltant vi consiglia…  Buone Feste e Buon Anno!