Albenga
MAQUEDA
Via Lungomare Doria 3
Tel. 329 953 8777
In alta stagione il parcheggio più facile e capiente è a 10 minuti a piedi prima del lungomare, dl quale il locale è il primo dove la piazzetta si restringe ed inizia la parte di levante. Un anno fa erano su una terrazza di un Grande Albergo di famiglia ad Alassio. Dal 27 luglio 2020 hanno aperto qui dove, anche se al mio passaggio del 30 luglio mancavano ancora l’insegna, le fioriere ed altre amenità, il locale già si distingueva per un buon design. Oltrepassato il piccolo dehor vetrato, l’interno climatizzato è tutto eleganza, con un look che richiama un po’ quello dell’ Osteria Francescana di Modena (!). Tutto è ben coordinato: le sedie sono comode e con braccioli, c’è tovagliato in stoffa pregiata, le mise en place sono eleganti; non manca al tavolo una pianticella di Origano di Creta. C’è musica “giovane” che, quando è limitata a un giusto sottofondo, non riverbera troppo dalle strutture murarie poco assorbenti e la strada, a porta chiusa, non disturba affatto. Non ci sono “trallallà” e romanticherie da secolo scorso e, nell’insieme tutto risulta un po’ freddino, ma essenziale, funzionale, moderno.
Il maitre-sommelier MARCO PANI assicura una supervisione di sala preziosa. FRANCESCA LUBELLI, che diligentemente parrebbe limitarsi a portare l’acqua, il cestino di grissini, la focaccia del mattino e i pani di due tipi (a fette) e lasciarvi comodamente scegliere dalla carta, è invece attenta a tutti i particolari, vi cura alacremente e gentilmente durante tutta la sosta e potrebbe anche “catafrattarvi” piacevolmente per la prontezza con cui risolve brillantemente ogni situazione di servizio.
Dalla CARTA BRUNCH, servita di buonora dalle 9.30 alle 14.30, potete scegliere tra: quattro insalate (€ 7-14) – tre piatti di pasta (€ 8 -12) – tre specialità a base di uova (€ 9-12) – quattro tipi di Toast (€ 5-12) – tre dessert (€ 6-7). La CARTA ATELIER, servita dalle 19.30 in poi, offre invece quattro ANTIPASTI (€ 12-16), tra i quali il Tamago di ceci, ovvero una farinata di ceci alla maniera del Tamago giapponese con olio di sesamo, cipollina, zeste di limone e bottarga ; oppure il Nigiri francoise, ovvero sashimi di pesce crudo su bigné salato di pasta choux con remoulade (maionese alla francese con capperi, cetriolini, prezzemolo e senape). Quattro i PRIMI PIATTI (€ 16-22), tra i quali I Tortelli di pasta di noci Pecan con farcitura di ligurissimo formaggio “Prescinseua” guarniti con acciughe e fiori d’origano; oppure il Patanùo, ovvero una rivisitazione del classico “Gnudo” toscano: ripieno senza pasta con ricotta di pecora Brigasca, frittura di calamaretti, pomodoro cuor di bue di gusto “umami” e trattato come un tipico brodo “dashi” alla giapponese con tè Matcha. Quattro i SECONDI (€ 21-30), tra i quali il Branzino marinato in pasta di “miso” con indivia kombu-jime e salsa di porro. Tre i DOLCI (€ 9), tra i quali la Tempura di fichi neri con spuma di Gianduja; oppure la Pasta sfoglia invertita, crema pasticcera alla fava Tonka, chantilly e caramello salato. E’ previsto anche un MENU DEGUSTAZIONE PROPOSTE DEL GIORNO (48 euro), composto ogni giorno secondo l’estro dello chef.
Sono bel 11 i vini serviti a calice (€ 6-12); una dozzina i vini di bollicine italiani o stranieri (€ 30 – 135) – una cinquantina i vini fermi, molti intorno ai 20 euro e comunque mai superiori ai 47 euro, esteri compresi. Un centinaio la lista BAR e DISTILLATI, con ottime etichette. La lista è in evoluzione, per meglio dire, in crescendo.
CONCLUDENDO: un locale dove evitano afose geremiadi da flebo sulla crisi del turismo, con persone pimpanti tanto positive e ottimiste da aprire di questi tempi. Atmosfera giovane e di tendenza, senza il minimo “ambaradan”, con servizio a manetta pimpante ma cauto ed accorto, una cucina di esperienza che non si fossilizza su schemi classici e vi conquisterà se siete dei curiosi. Ma tranquilli, il giovane DANIELE MACHEDA ha l’esperienza per proporre portate innovative, ma sapendo bene quel che si può fare e ciò che occorre evitare, senza cedere alle sirene delle stranezze ad ogni costo: una ventata nuova e piacevole nel panorama della ristorazione del largo circondario. E, “baideuei”, anche con quel menu “flaidaun” a 48 euro…