E’ un argomento inusuale su questo sito. Ma tant’è mi piace segnalarlo, anche come segno dei tempi che corrono.
Verranno premiati: 1) l’annullamento delle prestazioni dirette per malattia da parte del medico fiscale; 2) le revoche delle prestazioni invalidità civile; 3) le azioni surrogatorie. Sembrerebbe dunque che per i medici dell’istituto valga la regola: “più revochi, più guadagni”. L’Inps, però, ha risposto alle contestazioni spiegando che i meccanismi di valutazione della performance rispondono alla necessità di garantire l’autonomia dell’attività professionale: per questo, è stato previsto che la retribuzione accessoria dei medici dell’Inps contenga anche, ma non solo, una valutazione sul contributo alla riduzione del debito pubblico, come quello previsto per i dirigenti dell’istituto e i professionisti legali.
Gli incentivi sarebbero dunque finalizzati a spingere il personale medico a contribuire, grazie alle sue competenze, a identificare in modo più efficace quali sono i casi d’invalidità suscettibili di miglioramento, ad esempio prevedendo una revisione più frequente dell’invalidità rispetto allo standard previsto dalla legge.
L’Istituto ha poi precisato che la performance relativa alle revoche è valutata in base al risultato di tutti i medici della regione. Pertanto, secondo l’Inps non sussiste un interesse economico privato del medico, che si scontra con il dovere professionale di agire secondo scienza e coscienza.
La disposizione è contenuta nelle “indicazioni del Piano della performance 2018-2020 dell’Inps (allegato tecnico a pagina 61, paragrafo Obiettivi produttivi ed economico finanziari dei professionisti e medici). ”
E’ lo stralcio di una notizia che potrete trovare, completa di particolari, sul seguente link: https://www.laleggepertutti.it/253513_malattia-e-invalidita-premi-ai-medici-che-le-revocano