Imperia – LUCIO A CASETTA – Locanda del Mar
Quartiere Borgo Prino – Lungomare Lamboglia
Tel. 0183 652 523 – www.ristorantelucio.it
Doctor Chef, su La Stampa del 12 aprile, riporta che un sedicente critico gastronomico, a riguardo del più famoso ristorante d’Italia dice testualmente: “Pensare che oggi uno chef stellato possa cucinare pesce fresco è semplicemente una follia”. Una dichiarazione incredibile, perché i migliori ristoranti dovrebbero ovviamente garantire la miglior materia prima… Ma tant’è… Occorrerebbe che i tanti clienti sapessero distinguere un pescato di mare da altri …. E’ purtroppo vero che molti ristoratori “normali” (spesso dal prezzo ingiustificatamente basso, il ché dovrebbe essere una facile “spia”) non trattano pesci appena catturati in mare, ma tuttalpiù usano quelli d’allevamento.
Come si distingue un pesce allevato da uno catturato in mare? A parte la certificazione obbligatoria prevista dai “cartellini” (peraltro raramente verificabili da parte degli avventori), il pesce d’allevamento ha consistenza molliccia ed esangue, tra la “pelle” e le sue carni trovate un diffuso marroncino di eccessiva consistenza, che è la spia di una natazione pigra e infine, anche osservandolo da qualche metro di distanza, si può notare che la coda talvolta non è puntuta ma arrotondata (dal suo natare ostinato parallelo alla gabbia). Infine, nel Ponente Ligure, il pescato emana un afrore particolare ed unico, che a Sanremo chiamano di “NITASSU”.
Nel ristorante considerato questa settimana il problema non si pone affatto. Qui un già “giovin pescador”, pratica da oltre trent’anni ristorazione seria, con pescato elusivamente locale. Siamo a 500 metri dal casello autostradale di IM Ovest, sul lungomare del Prino, dotato di parcheggio senza fine con palme e arredi urbani. Qui Lucetto e Mara, ristrutturato completamente il locale, si sono tratti via dagli storici impegni della sala e della cucina, passando il testimone al figlio Marco e alla moglie Roberta, i quali hanno impresso al locale giovanili forze e vigori. Per il resto poco è cambiato; sono stati aggiunti diversi tavoli serali molto richiesti a bordo piscina, vicino all’ex ferrovia dove sferragliavano tre o quattro treni durante ogni cena compreso il lungo e meraviglioso “merci” che intorno alle 21 obbligava ad una pausa di silenzio … . Ora dal canneto di confine arriva il silenzio e la calma del locale è sottolineata dall’azzurro della piscina: un insieme perfetto per una serata di atmosfera.
E’ leggermente scemata la pigritudine di proporre i cibi a voce, anzi la carta è ora stampata in più copie e addirittura in più lingue. Potrete quindi scegliere con molta calma tra diversi ANTIPASTI (sui 10 euro): Brandacuiun (baccalà mantecato tipico ligure); Cappon Magro anch’esso di tipicità ligure rispettata; crudité di pesce e agrumi da qualche tempo sempre molto più richiesta. Nutritissima l’offerta della dozzina di PRIMI (sui 12 euro): tagliolini al nero di seppia con novellame di calamaretti; Ciuppin tradizionale, ovvero un passato di pesce con crostacei, variabile a seconda del pescato del giorno; spaghetti ai gamberi con zucchine o carciofi a seconda della stagionalità. I SECONDI trionfali, a 16-20 euro, di pescato sono come già detto rigorosamente locale. Esso è proposto al forno alla ligure con olio EVO e olive Taggiasche, oppure al sale, oppure all’acqua di mare, oppure alla griglia con verdure, come fritto misto con buon olio d’oliva. Per i crostacei (gamberoni etc…) è prudente prenotarli il giorno antecedente la vostra cena. I DESSERT (6-7 euro) sono piuttosto consueti: semifreddo al torroncino e cioccolato fondente; sorbetti di limone vodka e pompelmo rosa e, in autunno, anche il tortino di castagne e zabaione.
La CARTA VINI offre qualche decina di etichette scelte, ben assortite e a prezzi ragionevoli. Da qualche tempo hanno “ceduto” ai rigori di assoluta italianità e messo in carta anche qualche vino straniero, come uno Champagne di Petits Récoltants” sui 40 euro. Dimenticavo: il SERVIZIO non mena acquiscente il turibolo blandendo il cliente, ma è gradevolmente comunicativo e affabile e la patronne lo completa con una verve spumeggiante e un tocco di calore che fanno piacere. Il loro motto è “Non c’è problema”, pronti a cercar di accontentare e prevenire ogni preferenza del cliente, pur senza ron-ron-nargli troppo intorno.
Insomma, per una tavola sicura, in un ambiente di charme e a prezzi da galantuomini, varrebbe davvero la pena di accasarsi qui…
Luigino.filippi@alice.it