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Riunire l’anima del sommelier e quella dell’assaggiatore di vino per diffondere una cultura enologica ancor più qualificata. È questo uno degli obiettivi principali dell’alleanza siglata oggi a Milano, presso l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere a Palazzo Brera, tra ASPI – Associazione della Sommellerie Professionale Italiana e ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino.
Si tratta di un’iniziativa unica, perché per la prima volta in Italia due associazioni decidono di creare un unico polo tecnico, formativo e didattico nel mondo del vino italiano, che migliori gli standard qualitativi e la preparazione degli iscritti. ASPI e ONAV intendono, così, offrire una formazione univoca dell’Assaggio tecnico e della Sommellerie professionale, contribuendo a diffondere insieme una cultura del vino comune a tutti i livelli: sommelier, appassionati, professionisti e cultori del vino. Oggi, infatti, l’interesse per la conoscenza del vino in Italia registra un aumento costante: il mercato della formazione è in continua crescita (valore stimato delle iscrizioni delle principali associazioni: +15% nel 2017 rispetto al 2016 e +13% nel 2016 sul 2015). Un dato molto positivo, quindi, sebbene suddiviso tra molti soggetti che offrono percorsi diversi.
Di qui, l’esigenza da parte di due dei principali players di unire le forze e costruire sinergie, come hanno spiegato il Presidente di ASPI Giuseppe Vaccarini e il Presidente di ONAV Vito Intiniall’incontro, moderato da Luciano Ferraro(Corriere della Sera), illustrando i punti cardine del progetto comune. Essi desiderano creare un percorso didattico complementare. Sarà unificata (previa abilitazione) anche la formazione e l’utilizzo dei docenti, così come l’uso dei testi e della guida dei vini Prosit, strumento innovativo, on line, presentato lo scorso anno da Onav. Sarà possibile frequentare i corsi e completare i percorsi formativi in tutte le sedi regionali delle due associazioni. E se un Assaggiatore desiderasse diventare anche Sommelier professionista, o viceversa, si potrà passare da un tipo di formazione all’altro integrando con apposite lezioni e superando il relativo esame. A livello organizzativo, ci saranno un unico Comitato Scientifico e compartecipazioni nei rispettivi Consigli Nazionali, nelle manifestazioni per i soci sul territorio nazionale e nei Concorsi per le nomine dei migliori Sommelier e Assaggiatori. Le strutture istituzionali, amministrative e gli organigrammi delle due associazioni rimarranno, invece, invariati. Sarà uno scambio di conoscenze e di saperi, un trasferimento di know how, che contribuirà a qualificare entrambe le categorie, arricchendone il bagaglio culturale. Di fatto i due sistemi si fonderanno per creare un percorso formativo più ricco, completo e qualificante, che consentirà in futuro di promuovere e sviluppare nuove sinergie.
“Onav – spiega Vito Intini, Presidente dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino – offrirà le proprie competenze in campo tecnico-enologico nell’arte dell’Assaggio, della formazione post-universitaria, nella formazione dei consumatori e dei tecnici a partire dal livello più semplice (amico Onav) all’Assaggiatore patentato, all’Esperto Assaggiatore fino al livello più alto di Maestro Assaggiatore, lasciando ai tecnici diplomati e laureti i titoli di Assaggiatore ed Esperto Assaggiatore Tecnico. Oggi, grazie a questa alleanza – conclude Intini – i nostri soci potranno allargare i propri orizzonti ed essere in grado di dare un giudizio ancora più significativo, completo e autorevole sulla qualità del vino”.
“ASPI – spiega Giuseppe Vaccarini, Presidente dell’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana – offrirà la propria professionalità nella formazione di Coppieri e Sommelier professionisti, accompagnando questi soggetti attraverso un percorso unico nel proprio genere in Italia e il solo ad essere riconosciuto dall’Asi – Associazione della Sommellerie internazionale e conducendo il candidato, preparato allo sbocco professionale, con stage e formazione guidata da tutor”.
Siglare questo patto presso una location prestigiosa come Palazzo Brera, sede dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, legittima e riconosce l’importanza della cultura enologica, perché quando si parla, si degusta e si conosce il vino, si fa cultura. Proprio l’Istituto Lombardo, infatti, premiò nella prima metà dell’Ottocento lavori relativi a “Vini e metodi diversi di vinificazione” e “Pigiatoi d’uve” nell’ambito di un concorso dal titolo “Premi d’Industria” destinato a studi sulla tecnologia e produzione di arti meccaniche con una rilevanza sociale. Nei manoscritti, si legge di “macchine per il travasamento del vino per vini di lusso con uve nostrane”, “macchine per la pigiatura delle uve” e “torchi da vino” che venivano valutati per il contributo dato al miglioramento delle tecniche sul vino e la vinificazione, ma anche per la loro valenza sociale.