Il viaggiatore enogastronomico italiano consulta l’web ma poi prenota tramite agenzia e con largo anticipo. Lo dice l’Università di Bergamo e della World Food Travel Association. Roberta Garibaldi
che ha coordinato l’Osservatrio ha dichiarato: “Si tratta di un turista acculturato, con maggiore capacità e propensione alla spesa, che cerca nell’enogastronomia un’opportunità di conoscenza e contatto con la cultura di un territorio, con preferenze verso Toscana, Sicilia e Puglia.