Frangere le olive con gli ultrasuoni: l’università di Bari dice che si può.

olioLa sperimentazione si sta conducendo all’ Università di Bari. Le onde sonore con frequenze da 20 kHz non percepibili all’orecchio umano. Inducono controllati effetti meccanici, con trascurabili effetti termici, il dispendio energetico è inferiore alla classica gramolazione”. Cosi scrive il sito http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/325-scenari/23947-2018-01-11-10-28-39.html , al quale vi rimando per altri dettagli.  “Il trattamento a ultrasuoni della pasta di olive consentirà di ottenere più olio di qualità, circa 1 chilo in più di olio per 100 chili di olive, con un maggiore contenuto polifenolico. I costi d’impianto saranno ampiamente ripagati con la prima campagna d’utilizzo.”