Alassio (Frazione Solva) – LA VIGNA
Via Lepanto 1 – Tel. 0182 644 744 – www.ristorantelavigna.it
La premessa/promessa della casa è tassativa e stampata sulla prima pagina della carta ed è un atto impegnativo. Eccola: “ Negli anni sessanta, tempi in cui Alassio diventò meta di artisti e personaggi famosi della Dolce Vita, l’Osteria La Vigna era uno dei posti di maggior spicco nel panorama gastronomico locale. Da allora l’osteria mantiene intatto il suo spirito di accoglienza, offrendo una cucina ed una cantina fortemente legate al territorio, dove i frutti del mare e della terra si fondono per accompagnarvi in un viaggio che come tema ha il Mediterraneo”. Parole sante, anche se, per la verità, oltre che alla Liguria, qui si trovano altresì molti piatti di cucina piemontese
Il proprietario è, appunto, un Piemontese, con esperienze giovanili non superficiali nei TOP della ristorazione parigina, terra francese dalla quale ha tratto anche una moglie (lo si può intuire leggendo la carta vini); gli splendidi figli hanno “preso” il meglio da entrambi, compresa la passione per il questo lavoro, senza montarsi la testa come spesso succede alle seconde generazioni di ristoratori di successo. Hanno quindi realizzato un ambiente molto accogliente (compresa una confortevole temperatura rara a trovarsi in inverno nei ristoranti liguri). Lo stile è quello di una trattoria di lusso, con l’ex pergolato che d’ inverno è chiuso da eleganti vetrate ermetiche; c’è atmosfera e charme. Tavoli apparecchiati classicamente ai quali non manca neppure un bonsai d’ulivo. Anche il servizio, con personale stabile anno dopo anno, ha garbo, savoir faire e, quando serve, anche una certa pazienza che il cliente neppure percepisce perché ammantata di calma gentilezza.
I MENU sono due. Ecco quello TRADIZIONALE che trovate pressoché tutto l’anno: 1) la “storica” crudité di verdure in pinzimonio e salsine (che qui ha “portato bene” dagli anni ’60 in poi), oppure la degustazione di antipasti di mare e terra secondo mercato e stagione. 2) Ravioli di branzino, cozze e vongole e pomodorini Pachino, oppure gnocchi di patate alla “bava” gratinati con burro Fontina e Parmigiano; oppure Gasse accomodate alla genovese. 3) Scaloppa di pescato locale al forno con patate , Taggiasche e pinoli, oppure frittura di calamari e pesce azzurro spinato, oppure coniglio alla Ligure. E per finire la pasticceria del giorno. Il tutto a 39 euro. L’altro attuale menu è il DEGUSTAZIONE D’AUTUNNO AI FUNGHI E TARTUFO, che comprende quattro portate a scelta: 1) battuta al coltello di Fassona Piemontese con tartufo nero, oppure tortino di funghi porcini e patate su fonduta leggera, oppure crema cotta al Castelmagno con uovo di quaglia e tartufo. 2) Risotto ai funghi porcini, oppure gnocchi di patate al tartufo nero gratinati al burro Fontina e Parmigiano. 3) Frittura di funghi porcini, oppure Tagliata di Fassone Piemontese su fonduta al tartufo nero. 4) La pasticceria del giorno. Anche questo menu costa 39 euro. Per il Tartufo Bianco, stanti i prezzi di questa annata, il patron procede con cautela; forse andrà meglio da metà dicembre in poi, con la fine della Fiera di Alba e il consolidarsi dell’inverno. Ovviamente, su prenotazione, i “bianchi” sono sempre disponibili. Alla carta, grossomodo le proposte sono le medesime più qualche altra specialità. In quella dei DOLCI tre sono al cioccolato e tra questi la mattonella e il tortino con crema al Grand Marnier; ma anche la degustazione di sorbetti, secondo stagione oppure il desueto ma eterno Vin Santo con Cantuccini sono una degna conclusione sia per chi ha dei “remember”, che per i numerosi trentenni che frequentano il locale.
La carta dei vini è un “tomo” pesante e ragguardevole con centinaia(forse un migliaio e più) di bottiglie italiane e straniere per ogni preferenza. Ma i suoi prezzi sono normali, la maggior parte stanno sotto ai 50 euro e sono rarissimi quelli sopra ai 100 euro; non manca un assortimento, in prima pagina, di mezze bottiglie, seguito da ben tre pagine di “bollicine” italiane e straniere. Un difetto dovrò pur trovarlo… (sennò pare un pezzo pubblicitario); eccolo: non ci sono grandi vini dai prezzi esclusivi, ma credo sia una precisa scelta quella di offrire vini anche pregiati, ma soltanto se hanno prezzi non “sfacciati”, anzi neppure “impertinenti!”.
E’ una sosta rilassante, in un ambiente di consolidata ospitalità, a prezzi da galantuomini, per una serata romantica, soprattutto quando si ricordano, a fine serata, di abbassare le luci dei cappelli pendenti dal soffitto per farvi godere dello spettacolino della baia che occhieggia luminosa sul mare scuro invernale.
Ma basta romanticherie, dimenticavo: hanno qualche risorsa di parcheggio e c’è un giovane aiuto che ve la indica , ma … se siete dei buoni guidatori è molto meglio. Luigino.filippi@alice.it