. Nice – ROLANCY’S – Rue Alphonse Karr 22
. Tel. +33 (0)493 16 00 48 – www.les-viviers-nice.fr
Visitando oggi i ristoranti che per vent’anni ho recensito prima per l’Espresso e poi per la “Guida Critica e Golosa” di Paolo Massobrio, come i migliori di Nice, ho avuto ora diverse delusioni. Il più quotato sulla Promenade, abbandonando un servizio da principini, ne effettua uno che definirei “statale” rendendo di una noioseria senza scampo un locale che storicamente meritava il viaggio, un vero bijou. Un altro classico che da decenni è sempre stato il migliore sul porto, fa ancora buona cucina ma ha sostituito le tovaglie con quelle passanti in sintetico, rarefatto il servizio ed è convinto che sia la crisi a fargli perdere clientela. In altri due locali stellati del centro ho trovato solo menu fissi e blindati, dove non si possono scegliere due piatti dal menu A + due dal menu B, con alternativa “saltare la finestra” (come ho fatto io abbandonandoli per andare altrove); altri tre azzardano creatività “pro domo loro” servendo oggetti misteriosi, gabbati per grandi novità di cucina gourmet, servite ovviamente in quantità da fame nera, sedata solo da dessert troppo dolci (“Deux dessert, specialement pour vous, monsieur”!). Il tutto accomunato da servizi “di scuola”, diligenti ma senz’anima, freddi e impersonali che vi fanno sentire l’avventore numero…
In questo recente panorama “costazzurrino” della ristorazione francese, che invece da sempre è stata degna regina della buona tavola e del ricevere, vivaddio c’è ancora Rolancy’s, oggi tra i migliori ristoranti classici di Nice e circondario.
E’ in pieno centro, con alcuni Park custoditi a poche centinaia di metri. Le sale sono due, confinanti, una Restaurant e una Bistrot. Il ristorante a sua volta ha due salette, in boiserie pregiate, affreschi d’autore alle pareti, grandi specchi fumé, poltrone comodissime, faretti a soffitto più punto luce ai tavoli, tovaglie color crème tipo Fiandra, piantina verde a ogni tavolo, mise en place di scuola francese (compreso il piattino per il pane), saliera etc… e anche un olio in lattina da 25 cl. di Huile d’olive de Nice A.O.P. de olives Calletier dell’olivier de la Sirole a Colomars, di A. Giauffret proprietarie-récoltant. Chapeau per la presentazione, guardate un po’:
In carta, con una dannata copertina di plastica rigida che la chiude in automatico se non le tenete con due mani, ecco i 4 HORS D’OEUVRES (€ 16 -18), tra i quali: les six huitres Perle de Jade ou poire Williams en declination, cremeux d’échalotes, oppure la classica Escaloppe de foie gras poélée sur en lit de saumon mariné, gingembre et navets confits, oppure per il vegetariano Oeuf moelleux frit sur une poélée de champignons sauvages et velouté de cèpes, molto “francese”.
Segue un elenco di 6 POISSON (€ 26-44), tra i quali il loro celebre turbot grillé e altro pescato grigliato, oppure al sale, alla mugnaia etc… . A seguire 3 proposte di CROSTACEI: risotto de homard (€ 35), demì-homard cuisinée en cocotte et legume anciens, sauce Thermidor (€ 35 ,) sempreché non si ceda al desiderio del loro celebre Homard Rosmadec di più di 500 grammi con prezzo adeguato (€ 70), ma che praticamente costituisce un piatto unico.
Le proposte di CARNE sono 3 ( € 26 – 29) tra i quali un Poire de boeuf en tournedos poélé, sauce aux griottes poivrée crustillantes à la daube parfumé à la sauge, oppure un piatto che fino a poco tempo fa era consueto nell’alta ristorazione, ma che ora non si trova quasi più: il carré d’agneau ròtì, mini aubergines farcies aux aromates et pied en millefeuille croustillant.
Dei 10 DESSERT, mi pare ragguardevole il plateau des fromages (€ 8) ; diversamente opterei per le figues semi-confites à la verveine du jardin de Jacques (!), coque au chocolat blanc et parfait glacé (€ 13), oppure la Millefeuille à la framboise et crémeux au Pastis de Nice (€ 12), giustamente consigliato con un bicchiere di vino Mas Amiel, quasi sconosciuto in Italia.
I prezzi, normali a questo livello di cucina e di locale in Costa Azzurra, diventano invitanti e di rara convenienza scegliendo il MENU DETENTE costituito da due piatti più dessert, scelti dal cliente fra le otto proposte in carta, menù per il quale bastano 44 EURO). La carta dei 70 vini, solo francesi, a partire da 24 euro, offre anche bottiglie da 50 cc e 37,5 cc. La scelta delle etichette rivela competenza e i prezzi non sono delle fucilate. Provate questo Champagne! Al cuoco patron, Jacque Rolancy, è stato recentemente riconosciuto l’ambìto titolo di MOF (Meilleurs Ouvrier de France) ma, pur frequentando io questo ristorante semestralmente da oltre dieci anni, non ho mai visto il proprietario avvicinarsi a fine pasto al tavolo di un cliente qualunque come me. Ma fortunatamente il maitre Philippe Presburg è di grande savoir faire e professionalità e Sonia, la carinissima cameriera, è solerte e gentilissima. Infine una indicazione utile. Il più bel tavolo per una coppia? Il numero 12 se gradite la tranquillità senza essere isolati, oppure l’angolo con divano rotondo se invece desiderate un romantico tète a tète.
Oltrepassando una porta si accede al loro “Bistrot des Viviers”, dove ambiente e servizio bistrotteggiano, a metà prezzo rispetto al locale principale, ma è tutt’altra “musica, anche secredo che i fornelli siano i medesimi.