La recensione: ristorante Giappun a Vallecrosia

26 2 2017Vallecrosia – GIAPPUN – Via Maonaira 7 – Tel. 0184 250 560

Nei dintorni non c’è di pari qualità, anzi questo è semplicemente uno dei primi ristoranti del Ponente ligure, sia per materia prima che per qualità di cucina. Con 2 parcheggi a poca distanza, questa ex stazione di posta ha offerto ristoro a diverse generazioni, ma “porta molto bene” i suoi … 99 anni,  grazie a continui rinnovamenti e ad un cuoco che è orgoglioso della sua professione e vi sacrifica anche buona parte del tempo libero. Donna Daniela, proprietaria che odia  l’enfasi, accoglie con un sorriso aperto e molta gentilezza, restando disponibile sia per un servizio “conversato” quanto basta senza farvi pistolotti, sia per limitarlo al necessario se s’accorge che, come avviene soprattutto il mezzodì,  i commensali sono concentrati in conversazioni. In ogni caso tutto è cura, attenzione, servizio insomma, non disservizio, come spesso avviene in altri locali dove la sala mina il consenso che la cucina merita. Ma veniamo  ai particolari. I tavoli sono grandi, quasi tutti rotondi, ben distanziati, con tovaglie e mise en place di pregio con allegri sottopiatti a fiori, poltrone con braccioli (rare a trovarsi), una rosa, una piccola sacca rustica con pane affettato (tagliato al momento, vivaddio), focaccia alle olive e grissini caserecci. Il tutto in un ambiente solare dove i colori chiari, anche dei decori e dei quadri esaltano il nitore e la classe dell’insieme.

Degli otto ANTIPASTI cito il carpaccio di Gamberoni Rossi di Sanremo su battuta di pomodoro fresco, oppure la scaloppa di fegato grasso d’oca (meglio di quello d’anatra) e passata di mele, oppure un  assaggio di quattro antipasti di pescato del giorno oppure verdure di stagione ripiene2017 8 0ttobre (44).

I PRIMI in carta sono sei, tra i quali gli gnocchi di patate triglie di scoglio e pomodoro fresco, che si sciolgono in bocca e il sughetto, probabilmente realizzato in due tempi concomitanti è una gioia per il palato;

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a seconda della disponibilità del mercato offrono anche una zuppa di pesce seria, come d’altronde sono seri tutti i piatti di questo cuoco che officia da una cinquantina d’anni. E’ una cucina leggera, classica ma aggiornata ai canoni di questi tempi di “mediterraneizzazione”, ma non innovativa per forza, con equilibri sempre rispettati e azzeccati: una mano felice quella dell’espansivo ROBERTO LAMBERTI che prepara anche sei  SECONDI di pesce e quattro di carne. Tra i quali il filetto di baccalà di fresca salatura cotto in tempura con vellutata di porri e patate, oppure un semplice ma splendido piatto di crostacei al vapore, con fagioli Bianchi di Pigna che, lasciati interi ed esaltati da un goccio di olio, diventano un piatto che coniuga due “sentiment”, quello contadino e quello dei deschi nobili. I Fagioli di Pigna, per chi sceglie la carne, sono previsti anche come fondo di purea nella portata di trippa di vitello. Al DESSERT si può scegliere sia un assortimento di formaggi, che uno dei loro dolci al cioccolato, un semifreddo etc…, ma se amate il fascino delle atmosfere di casa e d’antan, sono disponibili le loro crostate, la tarte Tatin….

Come d’uso, la casa offre la possibilità di scegliere, oltre che alla carta, anche tra due menu: il DEGUSTAZIONE a 75 euro preparato a seconda delle disponibilità del mercato e comprendente due antipasti, un primo, un secondo, un dessert, possibilmente serviti per tutto il tavolo.  C’è anche il MENU DEL MEZZOGIORNO che offre una antipasto un primo, un secondo, un dessert a soli 40 euro.

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La carta vini occupa decine di facciate e può soddisfare anche richieste esigenti, con prezzi equi. In fondo ad essa compaiono Eau de vie, Rhum pregiati etc… ma, ancorché a questo livello di qualità né la cucina né il conto siano indigesti, a fine pasto i più “depravati” gourmet manifestano solitamente il bisogno impellente di un bicchierino di Genzianella di Pigato di Paoletti: una riserva privata ed ormai esclusiva di patron Roberto, che però va ….esaurendosi… Ma provate, siate suadenti e persuasivi: chissà mai…! >>>>>>>>>

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