Ancora sui critici gastronomici: da benedire o no? Fino a quando dureranno visto il fenomeno degli influencer prezzolati.

L’articolo di Andrea Cuomo sul Gambero Rosso, del quale qui ho già dato notizia giorni addietro, ha avuto una risposta da parte di Simone Rosti. Il link è quello evidenziato qui in basso. Tuttavia desidererei evidenziare alcuni aspetti concreti che sino ad ora non ho visto ancora trattati da nessuna parte. Premesso che: 1) per regola deontologica il giornalista critico gastronomico non deve presentarsi come tale ed anzi, deve restare possibilmente in anonimato, almeno sino a dopo aver pagato il conto – 2) Il critico deve essere remunerato per il suo lavoro da giornalista ed ottenere il rimborso dei conti dei ristoranti recensiti – 3) Nessun editore cartaceo è in grado di sopportare per intero tali voci di costo, salvo incorrere in perdita certa. Se ne deduce che il mancato rispetto di tali regole può essere foriero di compromessi che annullano la credibilità della critica. Non credo neppure che il problema sia risolvibile con introiti pubblicitari sufficienti e pubblicando soltanto via web anziché su pubblicazioni cartacee… Non resta che contare sui critici che continuano per passione, pagando di tasca loro conti anche oltre i 100 – 200 euro procapite (almeno in un centinaio di ristoranti italiani) ma, … fino a quando…? E poi? 

Il link è il seguente:

https://www.gamberorosso.it/notizie/critici-gastronomici-bolla