CIPRESSA – Frazione Lingueglietta
DA U TITTI – Via Dolmetta 2 – Tel. 0183754519 – 3398877614
La carta inizia con il loro Benvenuto ed anche alcune impegnative dichiarazioni sul Titti, che è loro casa e la loro vita, l’impegno verso il territorio, il rispetto dell’ambiente, della cucina stagionale, l’utilizzo di prodotti locali di piccole realtà agricole produttive, materie prime fresche e talvolta povere; il tutto con tenacia, innovazione e anche un po’ di “ordinaria audacia”, ma senza l’impertinenza di impressionarvi ad ogni costo e con il semplice intento di farvi star bene. In effetti le loro ricette, magari non sempre apprezzate dai “conservatori” di cucina locale, escono dall’abitudinarietà e, pur con un “gancio” di base sulla cucina tradizionale, spesso vengono elaborate per giungere a nuovi risultati assai originali, ma senza stravolgimenti insensati o rivoluzioni; un sollievo per chi va spesso al ristorante ed è arcistufo di trovare ovunque gli stessi titoli e le medesime preparazioni appiattite su materie prime omologate, cotture di automatismi, microonde comprese ed altri trallallà.
Concretamente, si può scegliere di pasteggiare alla CARTA (coperto € 4) scegliendo a piacere. PER INIZIARE (€ 24-28), tre proposte, tra le quali l’Animella scottata al burro, ventresca di tonno marinata, bottarga, capperi, fondo di vitello. PASTA E RIPIENI (€ 22) tre proposte, tra le quali lo Spaghetto Benedetto Cavalieri con pomodoro verde, olio foglia di fico, battuto di muscoli. Tre PIETANZE (€ 28), tra le quali il Diaframma, salsa braciola alla napoletana, cipolla in Saor, cicoria ripassata. Quattro DESSERT (€ 12), tra i quali l’Albicocca, caffè, capperi.
Ma, oltre alla possibilità di scegliere alla carta, esistono ben tre alternative di menu: TITTI.IN.GREEN di 5 portate VEGETALI (€ 50) – ADESSO TITTI in 6 portate (€ 60) – OLTRE TITTI di 7 portate (€ 80). Ecco, nei dettagli, quest’ultimo, che ha un tempo di servizio ragionevole (e rispettato) di circa 2 ore: 1) Ricordi di Viaggio, ovvero diversi apetizer gradevoli e non consueti – 2) Pan e Pumata acciuga, pomodoro e bufala – 3) Palamita lattuga, olive verdi, pistacchio, chimichumi (salsa verde tipica argentina) – 4) Coniglio, fichi, cipolla, dragoncello. 5) Raviolo, pomodoro verde alla brace, intingolo alla ligure, muscoli, zucchine scapece, friggitelli – 6) Rombo, zucchina trombetta, piselli, prescinsoeua, lime, wasabi (salsa giapponese di ravanello) – 7) Pesca Melba – 8) a sorpresa, si termina con un assortimento di Piccola Pasticceria, anche se non ordinate il caffè. Le portate sono presentate con eleganza, ma questa non costituisce un passepartout per propinarvi quantità risibili, anzi esse sono decisamente bastevoli anche nei diversi menu.
La CARTA DEI VINI richiede tempo (ma non troppo denaro): la lista, da pagina 4 elenca gli Champagne, da pag 8 le Bolle, da pag 14 i Bianchi, da pag. 38 i Rossi, da pag. 55 i Rosati, da pag 58 Bevande diverse. Il sommelier, conscio del suo delicato compito, se gradite fornisce volentieri una infinità di dettagli tecnici sulle varie etichette. L’assortimento della sessantina di facciate è stato ben selezionato nel tempo, per cui troverete delle interessanti chicche a prezzi normali.
Il SERVIZIO è svolto da Chiara, amabile Patronne di gentilezza e comunicativa che direi innate, nonché da un rinnovato staff professionale, pronto disponibile e diligente, che accoppia equamente sorrisi aperti e presentazioni rigorose molto utili nella descrizione dei piatti serviti.
E’ indispensabile prenotare anche nei feriali di bassa stagione perché la trentina di coperti è sempre molto presa. Ancor più nella bella stagione, quando i loro tavoli all’aperto sulla terrazza vista colline dense di verde, è illuminata festosamente ed ha mise en place candide impeccabili, eleganti, poltroncine con braccioli (dotate ciascuna di copertina stirata, pel caso di brezze serali).
CONCLUDENDO: un AMBIENTE di calma, classe, convenienza: sissignore anche convenienza… con la possibilità di cenare alla carta con 2 piatti più dessert a partire da 64 euro e menu a partire da 50 euro. Fate un CONFRONTO PREZZI rispetto ad altri esercizi italiani dove presuntuosi piccoli geni, creatori di vostri “itinerari di esperienze”, occupano tutto il tavolo con profluvi di coppette piattini e cucchiai strani, per bocconi di minicianfrugli ostentati in presentazioni da “dormia” (Roger Vergé scriveva 4 righe di descrizione in calce ad ogni titolo in carta e non c’era più bisogni di monologhi). Top-mense profumate di “supponence” per gastrofighetti cosparsi di “arrogance”, i quali subiscono, garruli e giocondi, l’ imposizione di orari e turni precisi, menu fissi o vincoli di C.M.G. (Conto Minimo Garantito) a tre cifre anche per 2 portate scelte alla carta. Tralasciamo altri bei florilegi di patrons neroneggianti beati … Beh, qui non è proprio così, anzi è il contrario, vivaddio c’è rispetto per il cliente forse nella consapevolezza che l’oste generoso sul lungo percorso ha sempre successo. E poi chef Riccardo è anche molto bravo ai fornelli!