La recensione: a Santo Stefano al Mare: LA CUCINA

Santo Stefano al Mare – LA CUCINA – Piazza Cavour 7

Tel. 0184 485 040

E’ ormai il ristorante per eccellenza del borgo. E’ ubicato sotto al campanile, sulla piazzetta, con dehor estivo all’ombra a ridosso della chiesa del ‘200, con tavoli piacevolmente accarezzati da brezze serali, illuminati con filari di luci bianche sobrie eppure festevoli. All’interno e nella antistante loro veranda coperta, l’AMBIENTE è di una minuscola e funzionale trattoria moderna, con una certa cura dei particolari e foto storiche alle pareti. Ai tavoli con tovaglia rassicurante le mise en place sono classiche: una boule artistica, un cestello con grissini in pacchetti e pane a fette, olio, aceto, sale e quant’altro d’uso e buona norma a seconda dei piatti disponibili in carta.

La cucina di CLAUDIO DELLE MONACHE, coatron, ha come pietra miliare il pescato locale. Se il mare è agitato il pescato del giorno semplicemente non c’è; ci si adatta in questo caso a forniture di qualificati allevamenti di mare, ma sempre facendolo presente al cliente, come del resto dichiarare l’origine del pescato è d’obbligo di legge. Anche se non succede quasi mai altrove. Otto gli  ANTIPASTI (12-18). L’ Insalatina di gamberi Grana e rucola non è certo un piatto nuovo e originale, così come i Muscoli in Guazzetto, ma entrambi continuano ad essere molto “gettonati”. Tuttavia la scelta più variegata e conveniente mi pare quella dei Quattro Assaggi di Mare, generosi ed invitanti.I sette PRIMI (€ 14-16) vengono presentati sotto il titolo “LE NOSTRE PASTE FRESCHE”. Tra queste  le Picagge Matte (pappardelle di farina di castagne fatte a mano condite con pesto fagiolini e patate). Oppure le Farfalle di borragine pizzicate a mano condite con frutti di mare. Degli otto SECONDI DI PESCE(€ 16-18) ecco il Pescato del giorno al forno alla ligure, o al sale, o sulla piastra) oppure, decisamente, Gamberi e scampi, di taglia media e di pesca locale. Quattro I SECONDI DI CARNE (€ 12-15), a base di filetto di manzo  più relativi contorni (€ 6). Nei DESSERT (€ 7) trovate la Spungata, una  specialità del levante ligure (da non perdere), oltre a sorbetteria varia.Due i MENU del mezzodì, di quattro portate e caffè a 30 oppure 38 euro. La sera non ci sono menu.

Mi rendo conto che ho citato soltanto portate che qui vengono servite da anni, senza varianti, ma sono i loro perfetti “piatti monstre”, che hanno decretato il loro successo presso una clientela fedele e legata alla buona cucina. Stiano lontane le tifoserie feisbukiane della cucina innovativa ad ogni costo! Qui gli avventori sono abituati a portate serie e non trallallà di macchiette e svirgole colorate tanto care ai fuff-blogger (sottile definizione di Visentin, il Critico Mascherato).

Il SERVIZIO approccia con gentilezza, lavora con impostazione familiare ma sta al suo posto senza debordare da rassicurante professionalità. La maggior parte degli avventori, compresi i “foresti”  sono clienti da sempre. copatron GIAMPAOLO VINAI  è pronto, accorto, alla mano e assicura bei momenti “decontractée”.  

La CARTA VINI: è un bell’evento; premesso che sono disponibili bottiglie di Vino della Casa a 12 euro, la carta fa seguito con decine etichette, italiane e straniere ben qualificate. I due patron, cultori anche in privato del buon bere, hanno messo in lista ben 15 Champagne, a partire dall’Aleran Brut Suprème a soli 42 euro: conoscete ristoranti con offerta di equivalente convenienza?