La recensione. A Sanremo il ristorante pizzeria MARE BLU

Sanremo – Ristorante MARE BLU – Via Carli 5 – Tel. 0184 531634

Siamo nel cuore della città, ma in zona pedonalizzata. Il locale ha quasi mezzo secolo e reputata tradizione di accoglienza. Il dehor in strada è ampio e viene scelto dalla maggior parte della clientela, ma l’interno ha maggior personalità ed eleganza. Siamo nella città del Festival ed entriamo mentre il sottofondo musicale è di Gianna Nannini seguito da un pezzo di Alex W (a volume un po’ alto che però presto verrà abbassato e coperto dal normale parlare degli avventori). I tavoli, distanziati quel tanto da consentire il passaggio, hanno un bel tovagliato immacolato in stoffa e mise en place di pregio.

L’ ACCOGLIENZA è pronta e premurosa. Il SERVIZIO sarà poi fattivo, sicuro, navigato e vi accudirà senza panegirici e pistolotti, concretamente e sempre presente quando è il momento. 

“Dalla pizza all’aragosta dal 1975” è il sottotitolo sul loro biglietto da visita. Il CUOCO GAETANO, orgogliosamente  calabrese e da 40 anni qui al Mare Blu, ha bandito ogni rivoluzione ai fornelli, pur non essendo sordo a qualche evoluzione. Ma soprattutto sa perfettamente accontentare le esigenze di una vasta clientela eterogenea, quella che chiede sia “lapppizzà” da dividere in due, sia quella che sceglie piatti internazionali, sia chi ama pescato e specialità del posto o piatti vegetariani di materia prima proveniente del mercato locale del giorno. Per tutti la proposta adatta c’è ed è solo il cliente che deve saper scegliere con attenzione. Il bravo e solerte GIANCARLO mi ha elencato subito le “proposte del giorno”, ad esempio “una delle tre sogliole ancora disponibili oggi”, oppure “l’insalata di quegli ovuli sul cabaret  là di fronte”, o il pescato da scegliersi “de visu” dall’ invitante carrello … e poi mi ha lasciato tranquillo con la Lista Cibi.

ANTIPASTI (€ 12-20), tra i quali molto apprezzati sono la generosa Insalata di Mare o il Cappon Magro di pescato. PRIMI PIATTI (€ 15-30), tra i quali gli Gnocchi trombette e gamberi. Ho volutamente testato un piatto “pietra di paragone” di liguritudine, ovvero un primo al pesto, che ho trovato immune da difetti, astenendomi ovviamente dall’aggiungere il Parmigiano (formaggiera inox vintage anni ’70). SECONDI DI PESCE (€ 15-40): il pescato del giorno viene preparato alla griglia, al forno, (all’onesto prezzo  di 7,50 euro l’etto). Sontuoso il mio piatto di scampi e gamberi (chiedete quelli che qui chiamano “del paese” ma con la variante “cucinati alla Chef Tano”). CONTORNI (€ 5-8), anche per i SECONDI DI CARNE (€ 18-28) tra i quali filetti o costine d’agnello. DESSERT (€ 7) tra i quali uno splendido trancio di Bunet, (ma senza amaretti), che mi ha riportato d’acchito a quello di uno storico locale di Torino (la memoria dei sapori non tradisce mai). Infine nove PIZZE (€ 8-15), completano la lista per chi proprio non vuole rinunciare persino ad una semplice Margherita, ma la gradisce in un locale elegante che nulla ha da spartire rispetto agli ambienti più spartani delle pizzerie (anche se non l’ho trovata speciale).

VINI: la carta vini è molto ben fornita, soprattutto di bianchi, a prezzi adeguati all’insieme. C’è anche qualche mezza bottiglia. Per chi ama governare da sé la mescita, qui può farlo senza problemi: il personale evidentemente non pressa per favorire l’ordinazione della seconda bottiglia, come talvolta succede altrove dove, con una certa improntitudine, “curano” anche troppo e non disinteressatamente il bicchiere.

CONCLUDENDO: Un ristorante in centro, con spazi adeguati, con servizio curato ma alla mano e personalizzato, dove ognuno può trovare ciò che desidera in una cucina assolutamente classica senza trallallà e ghirigori innovativi e con prezzi che, se rapportati anche alle quantità delle porzioni, sono convenienti, in un interno anche elegantino. La clientela è prevalentemente calma e di “abituali” (anche stranieri che tornano) per cui è prudente prenotare sempre. Un punto di riferimento da circa mezzo secolo, un indirizzo in centro da inserire in agenda tenendo conto che a Sanremo, anche la domenica è un giorno qualunque e qualunque giorno è sempre domenica.