Enzo Vizzari passa dall’Espresso al Gamberto Rosso

crdito foto: primabiella

Enzo Vizzari, dal 1983 alla Guida dell’Espresso (direttore dal 2001), cambia editore. Sarà editorialista e articolista della guida del Gambero Rosso, con nuovo direttore delle Guide del gruppo: Marco Mensurati. Il comunicato del Gambero Rosso: “Entra un’altra storica firma, quella di Enzo Vizzari”

“Questo nuovo ingresso ci riempie di orgoglio –  commenta  Mensurati –  Enzo è senza dubbio il più autorevole dei giornalisti del settore. La sua cura nella scrittura e la sua laicità nell’approccio alle complessità di questo mondo così variegato hanno ispirato intere generazioni di cronisti e critici. Con lui la nostra squadra compie un ulteriore salto di qualità”.
“Vizzari – prosegue la nota del Gambero Rosso – è uno dei padri della cultura gastronomica italiana e uno dei massimi ispiratori del ruolo che la diffusione che la cultura della buona tavola ha avuto in Italia.

Nato a Varallo Sesia, in provincia di Vercelli, una laurea in Giurisprudenza, Vizzari ha dedicato la carriera alle sue grandi passioni: la scrittura e il mangiare e bere bene. Inizia a lavorare come addetto stampa e poi capo dell’ufficio stampa alla Pirelli; passa quindi a Confindustria Brescia e inizia a pubblicare recensioni di ristoranti prima sul BresciaOggi e poi sul Giornale di Brescia, sempre con lo pseudonimo Aldo Corte (nome del padre, cognome della madre). Dal 1996 al 2001 ha una rubrica settimanale sul Corriere della sera. Tutto questo mentre è direttore di Confindustria Biella, dal 1989 al 2001; incarico che lascia quando assume la direzione delle Guide dell’Espresso, per le quali ha iniziato a scrivere nel 1983 su invito del fondatore Federico Umberto d’Amato. Chiude con le Guide nella primavera del 2022, poche settimane prima dell’ingresso del nuovo editore.

Nel 2005 ha ricevuto dall’Associazione Italiana Sommelier il premio “Oscar del vino” come migliore giornalista e nel 2007 il premio alla carriera “Luigi Veronelli” come migliore giornalista enogastronomico. Nel 2017, infine, ha coronato la carriera con il prestigioso premio “La Plume d’or de la Gastronomie” destinato al miglior critico enogastronomico non francese.