Imperia Porto Maurizio – LA QUERCIA – Tel. 3494035334
Via Armanna Superiore 47 ( salire da Via Lorenzo Acquarone)
Sul loro sito “laquercia-imperia.com” , molto professionale, le informazioni indicano: CUCINA: fresco, fatto in casa, italiana, terroir. TIPOLOGIA: ristorante gourmet ecologico; tradizionale. SERVIZI: B&B, Internet Wi-Fi, Terrazzo. ACCESSO: parcheggio gratuito sul posto. Aperti, solo su prenotazione (anche on line), da martedì a sabato dalle 19.30 alle 22 e la domenica anche dalle 12.30 alle 14. C’è anche un invito ad iscriversi alla loro newsletter per tenersi aggiornati sulle loro ultime novità, comprese le loro serate musicali, una al mese ed altre serate a tema. Il cuoco Andrea Dalpiaz ha partecipato al salone “Slow Fish” di Genova con due ingredienti eccellenti, quali il GAMBERO VIOLA (dal banco di Oneglia) e la TOMA DI PECORA BRIGASCA (per direttissima dal loro pastore di fiducia Nevio Balbis). Con queste referenze e grazie ad un amico intenditore, che mi ha assicurato essere ottime anche le loro carni, eccomi a questi tavoli una sera feriale qualunque.
Ambiente decisamente spartano, a partire dal parcheggio, all’esterno del loro cancello, ma con l’orgoglio degli luoghi autentici, dove la scommessa è principalmente sul buon cibo in un agriturismo. A partire dalla bottiglia in tavola di un ottimo olio della San Martino di agricoltura Bio, frutto degli uliveti circostanti il locale. Ecco dunque la lavagnetta del giorno dello chef patron ANDREA DALPIAZ con l’elenco dei piatti del loro MENU DEGUSTAZIONE (€ 35) comprendente tre antipasti, un primo a scelta e un secondo a scelta, ma escluso il dessert. La sera del mio passaggio: ANTIPASTI: Uovo croccante, guacamole di zucchine,cipollotto saltato – Carpaccio marinato, insalatina dell’orto ed erbe – Sformatino di patate, brusso di capra. PRIMI PIATTI: Tagliolini integrali al ragu bianco – Ravioli di patate, pecorino e timo, burro e salvia; gnocchi con Brusso, pomodorini e guanciale croccante. SECONDI: Brasato al Dolcetto e cioccolato – Coppa maialino bio, CBT, laccato alla soia. – Trippe in umido. I DESSERT (€ 5) non sono indicati e vengono proposti a voce: ho assaggiato, buonissima, la Crostata del giorno alle prugne.
Il tavola sono frequenti i rabbocchi al cestino di focaccia, tra le migliori mai assaggiate. La sorridente SOFIA ed un suo collega, effettuano un SERVIZIO semplice e curato, che fa sentire “a casa”. L’ AMBIENTE anch’esso familiare e pratico (a partire dai tovaglioli di carta), fa respirare una ruralità autentica consona ad un agriturismo moderno. La CARTA VINI offre una ventina di etichette ben selezionate, con vini serviti anche a calice a 6 euro.
Attenzione: le strade di accesso sono due, una più adatta al … cross; l’altra, che viene anche raccomandata sul loro sito, si diparte da Via Acquarone (a monte della rotonda dopo il brutto PalaSalute). All’inizio del viottolo però sono posti due cartelli indicanti “divieto di accesso” e “proprietà privata” (mi dicono che la burocrazia vieti un cartello indicatore con il nome del locale): non tenetene conto e proseguite sulla stradina; è a tratti ripidissima e presuppone che non siate guidatori “domenicali scarsi”. Insomma, un po’ di santa pazienza e considerate che, come scrisse padre Dante: “E’ duro calle lo scendere e ‘l salir …” ma, come assicura il Pascoli, “-… per restare là dov’è ottimo restar, sul puro limpido culmine, o uomini; in alto, pur umile: è il monte ch’è alto”!, (chiedo perdono e grazia ai sommi poeti ). Qui il “monte alto” è costituito dalla cucina della casa, autentica, in un ambiente che non “se la tira” con uno staff che ce la mette tutta: val la pena premiarli se, senza altre velleità, amate coniugare il verbo mangiare.