Montecarlo – LES AMBASSADEURS by Christophe Cussac
Hotel Métropole ***** – Leading Hotel
4 Avenue de la Madone – Telefono +377 93 15 15 10
Aperto dal giovedì alla domenica. Solo a cena.
Al 5 stelle dal lusso montecarlino si è ricevuti da ben due “valet”: uno prenderà in consegna la vostra auto e l’altro spingerà la porta girevole verso la hall. Dopodiché, attraversati gli ingressi e il lobby bar/café dalle atmosfere un po’ fané con luce “sombre” e per nulla insolente, troverete una giovane elegante e sorridente la quale consulterà il suo leggio delle prenotazioni e vi farà prontamente accompagnare al vostro tavolo. E fin qui si sono occupate di voi già quattro persone.
L’atmosfera è quella del ristorante classico alla francese, ormai raro a trovarsi così curato nei particolari: hanno persino recuperato il nome del ristorante, Les Ambassadeurs, quello che già troneggiava qui oltre un secolo addietro.
Da oltre due anni gli estimatori del lusso del Principato attendevano questa riapertura e l’ora è finalmente giunta. Nel segno della continuità, rappresentata dallo chef CHRISTOPHE CUSSAC, la cui “mano” in cucina è inconfondibilmente personalizzata e si è anche evoluta rispetto a quando il ristorante aveva la titolarità dell’ allora primo chef di Francia Joel Robuchon.
Di quest’ultimo troverete confermati ancora oggi sia … l’olio andaluso Masia el Altet, semplicemente vergine, ma di grande equilibrio e quasi pastoso, come fosse stato “franto” al momento, sia il Puré (con il 25% di burro; dagli anni ’80 il più famoso di Francia e quindi del mondo).
Cussac offre una cucina tutta sua, che pare semplice nei risultati di grande naturalezza, ma solo grazie a rigore, precisione e costanza nelle preparazioni, che sono inconfondibili. Cibi preparati in una cucina tutta nuova di ben 600 mq., mi dicono con uno stuolo di cuochi, alcuni confermati rispetto al periodo antecedente alla chiusura, così come il bravissimo pasticcere Patrick Mesiano, ai quali si sono aggiunti nuovi arrivati selezionati severamente.
Ecco alcuni piatti realizzati con tecniche di cottura evolute e ingredienti di primordine e non sempre facilmente reperibili: Oeuf Bio Rafraichi jus de ratatuilles; Petits Pois-Bacon-Carotte gelée végétales à l’orange; Crable bleu de Mediterranée blé vert de saveur herbacée; Sardine Marinée caviar et citron de Menton; Tian de Rouget de Roche courgettes nicoises; Tomate et Encornet guanciale grillée; Langoustiner Maltaise haricots verts; Lasagne de Homard estragon, epinard et spianata; Saint-Pierre et l’artichaut bouillon de coriandre; Pigennau et Laitue crémeux de Parmesan; Cotelettes d’Agneau de lait, thym et pois chicche acidulés; Ris de veau oseille et petite girolles. Alcuni li ho assaggiati e direi che il titolo della lista, “Les Fines Bouchées”, i cui componenti costano dai 27 agli 85 euro l’uno, è veramente centrato. La intera carta di quattro pagine è consultabile facilmente sul sito del ristorante www.metropole.com
Nel volume/tomo della CARTA VINI, sono elencate centinaia di etichette di ogni tipo per ogni esigenza e il simpatico e bravo sommelier ANTONIO CARTA, nel principato da soli cinque giorni alla data del mio passaggio, ha servito senza problemi dei pregiati vini a bicchiere, ma diversi! Champagne, Chablis, Puligny Montrachet, Saint-Julien, uno per ognuno dei quattro differenti piatti degustati: abbinamenti perfetti. Non si può chiedere di meglio, per un tavolo di sole due persone.
Sono una quindicina gli addetti alla sala, diretti magistralmente dal veneto MARCO TOGNON, referenziatissimo nel mondo, e tutti lavorano in armonia non … creando … vortici, anzi accolgono deliziosamente calmi, sorridenti e capaci, “comme il faut” e come ci si aspetta in un AMBIENTE di cotanto confort. A partire dai tavoli con mise en place personalizzate, comode poltrone con braccioli, candele accese, bouquets, il carrello con una dozzina di qualità di pane e quello con una dozzina di dolci ed anche, mica facile a Montecarlo, la vista dalla terrazza sui giardini antistanti il Carré d’Or montecarlino. Infine una piccola perla: provate a prenotare alla “Table du Chef”, il tavolo comune con quattro sgabelli (poltroncine imbottite) adiacente al fronte cucina e sarà un piacere osservare la manualità perfetta nell’incredibile silenzio che domina ai fornelli … un vero spettacolino raro …
Concludendo: una botta di vita che ricorda tempi da Dolce Vita, con accoglienza conviviale seppur di grande classe. Grazie grande Christophe e … sempre avanti !