San Bartolomeo al Mare – MOOD OSTERIA (già LA FEMME)
Via Cesare Battisti 58 – Tel. 3393811469 – 3397436938
Come stanno cambiando gli appellativi dei locali? Basta “ristorante”; ora usano i Fud’àuze? Tap’àuze? Iteri’pléis? Uàin’eri, Còffirestorant? Vabbè, anziché in inglisc-popular, fortunatamente molti li chiamano anche “OSTERIA”… . Pare proprio che nessuno voglia più promettere un “RISTORANTE”, preferendo un attributo minimalista che, volendo, consente anche delle “scorciatoie” nell’ambiente e nel servizio. Per questo locale, la denominazione “La Femme”, che nella parlata ligure suonava con un immeritato sardonico “a fàme”, ora è diventata “OSTERIA MOOD”, ovvero un “luogo di ATMOSFERA”, come in effetti è: un ritrovo con pathos ed eleganza, preludio di delizie da “bon vivant” e di rara piacevolezze d’insieme.
L’AMBIENTE offre due alternative. Quella classica, un bel salone con pavimento in cotto nobile, veranda chiusa o aperta, tavoli distanziati, alcuni con tovaglia, altri senza, altri ancora con runner (tovaglie passanti), mise en place curate con tanto di bouquet di roselline bianche e gypsophila, abat jour a ogni tavolo, luci soffuse qua e là, atmosfera calma e romantica. L’altra, in versione estiva, a lato di tre grandi piscine, con sistemazioni meno formali, ma da veri gaudenti nella pace delle circostanti colline verdeggianti, con animazione discreta senza babilonie e cancan movidaioli.
CARTA CIBI. Venendo più strettamente alla cucina: in lista viene dichiarato che, ove possibile, si utilizzano prodotti di provenienza locale, pasta fresca prodotta artigianalmente, pani e dessert preparati con farine italiane molto selezionate. Orbene, mentre vengono serviti degli invitanti apetizer appena preparati, vediamo un po’:
Dei cinque ANTIPASTI (€ 15-30) ecco il Gran Crudo di Mare, con crostacei e pescato, uniti a marò di fave e quinoa; oppure il Cappon Magro con verdure di stagione, salse tradizionali e crudité di mare (che mi è giunto meravigliosamente tiepido avendo chiesto di escludere le crudité).
Dei sei PRIMI PIATTI (€ 13-24) cito la campagnola Pasta ripiena alla ligure con biete, spinacini, ortiche e tarassaco e salsa di noci alle erbe; oppure il loro piatto ormai storico di Ravioli liquidi con ripieno cremoso di patate e tartufo nero uovo morbido e polvere di porcini.
Dei cinque SECONDI PIATTI (€ 18-22) è generoso il pescato del giorno cotto alla brace con crema di topinambur e patate al forno, oppure il Fritto misto di pescato, calamaretti e gamberi con verdure di stagione in gradevole tempura, la cui generosa portata nature vi farà un po’ bricciccare con le posate: non affrettatevi e fate come foste a casa.
Dei quattro DESSERT (€ 7), oltre al loro classico Zabaione caldo, fichi al vino speziato e croccante alle nocciole, cito la Stroscia all’Extravergine e olive candite e l’assolutamente inconsueto Gelato al basilico (magari osando abbinarlo al loro liquorino erbaceo).
Il SERVIZIO di sala, lesto come un tiro di palla, è sorridente, vivace e professionale ma non impettito ed ha completa autonomia essendo all’altezza di ogni situazione, anche per consigliare sui vini, assecondandovi se vorrete provare abbinamenti inconsueti.
A proposito di VINI: sono circa duecento, equamente divise tra bianchi e rossi, con molti prezzi intorno ai 24 – 30 euro, ma con vette adeguate nel caso di fuoriclasse (come per il celebre Barolo Monfortino Conterno riserva 2013), per soddisfare ogni richiesta, semplice o “esigente” che sia. Tra i migliori rapporti qualità prezzo segnalo il Sancerre DOP Terroir Silex Chateau de Fontajne-Audon 2021 (12% vol) a 38 euro.
CONCLUDENDO: non c’è MENU, come purtroppo usa in molti locali da un annetto, ma si può calcolare che, con il coperto e l’acqua microfiltrata, per due piatti più dessert il conto va dai 42 euro ai 70 euro, un prezzo equo per un insieme così confortevole. Veniteci soprattutto nella bella stagione, quando i vastissimi spazi intorno alle tre grandi piscine offrono anche il frizzo di una serata di luna: la sosta lascerà il segno! Insomma, il posto giusto per fare il tagliando di manutenzione della vostra “belle vie”, cari impenitenti … sibariti ?!