La recensione: Locanda GIN a Castelbianco

Castelbianco – Locanda Ristorante GIN

Via Pennavaire 99 – Tel. 018277001 – www.dagin.it

IL PERCORSO: dallo svincolo autostradale di Albenga il cartello indica Castelbianco a 12 chilometri, ma non necessita di salire sino al sommità del villaggio e basta fermarsi in basso, alla terza frazione, sul bordo del rio Pennavaire con spazi di un certo respiro tra impenetrabili colline verdi. Se avete un’auto oltre i cinque metri, anziché parcheggiare nel loro spazio privato antistante la locanda, sarà più sicuro il parcheggio dei ciliegi, adiacente alla costruzione, comodo e anche romantico.    

La locanda, che pur gode fama di pietra miliare tra le migliori ristorazioni della zona, fino a qualche tempo fa sorprendeva anche per l’inconsueta raffinatezza dell’AMBIENTE rispetto a ciò che abitualmente si trova nei locali di paese. Ora da qualche tempo la casa ha evoluto il suo look e schiarito i colori delle pareti alleggerendo l’insieme. Ad esempio non ci sono più le tovaglie in lino fino a pavimento così come le argenterie e tutto è più “snello” ed alla mano. Ci sono tavoli in legno massiccio tirati a lucido con sottopiatti rotondi, mini abat-jour a batteria, stoviglierie di fine fattura, contenitori per grissini focaccine e pani vari (tiepidi), un appoggio per due posate; però restano “impavidi” in tavola i tovaglioli con il nome del ristorante già facenti parte del precedente finissimo loro tovagliato.

Ciò che non è cambiato affatto è l’impeccabile e curatissimo SERVIZIO di Patron Marino, ora coadiuvato da un bravo cameriere in scuro, i quali accolgono con gentilezza spontanea e professionalità indiscussa.   

L’offerta non prevede una scelta alla carta; ci sono i seguenti tre menu, che non sono ferrei e se, ragionevolmente, un avventore sceglie di sostituire un piatto non faranno gli occhi grossi. Al costo dei menu è prevista (insolitamente) l’aggiunta del coperto e, ovviamente, le bevande.   

1) MENU ORIGINI TRADIZIONE (€ 60) comprendente cinque portate, Segnalo la battuta di manzo con burro aromatizzato al tartufo e gli gnocchi di patate, zabaione salato e grattata di Uncinato.

2) MENU LADY CHEF INNOVAZIONE (€ 50), comprendente quattro servizi, tra cui il loro carosello di antipasti una fantasia di portate e degustazioni, nonché i Tortelli di Toma Brigasca e frutti di bosco con gel ai lamponi olio alle nocciole e timo.

3) MENU NATURA SPERIMENTAZIONE VEGETALE (€ 40) di quattro portate, tra le quali il cannellone di spinaci e anacardi su crema alle mandorle, nonché Tenta-rosticciato di tofu alle alghe e patate al vapore.   In quest’ultimo menu i piatti hanno una presentazione assai personalizzata e, anche nella sostanza, patronne Rosa ha evoluto diverse sue ricette per cui, nei piatti vegetariani e vegani troverete alcune composizioni veramente originali piacevolissime, che possono tranquillamente “giocarsela” onorevolmente con i loro piatti tradizionali.

La CARTA VINI è “talvolta” in … ristampa. Il patron ha però piacere di guidarvi alla adiacente cantina dove troverete belle etichette. Per i prezzi, davanti a cotanto “ben di Bacco” o si è … chiaroveggenti oppure, consci del pregio di talune bottiglie che riposano sugli scaffali importanti, è meglio chiedere senza remore al patron il quale sarà felice di evitare dubbi ed anche di dimostrare la convenienza dei prezzi praticati. Io ho scelto un fresco Trento Brut DOC Cuvée Blanche di Letrari, viticoltori dal 1647: non ricordo il prezzo, ma era ragionevole.

CONCLUDENDO: In un paese all’avanguardia anche in tecnologia web , classificato tra “I BORGHI PIU BELLI D’ITALIA”, ci si riconcilia con l’ambiente agreste, ma c’è a disposizione anche questo locale dal cibo raffinato e con accoglienza direi quasi amorevole. Una botta di vita vera a prezzi ragionevoli. Tutti tornano, per cui è meglio sempre prenotare!