Sanremo – ITTITURISMO MOTOBARCA PATRIZIA
Lungomare Trento e Trieste 21 – Tel 0184 189 1905
Il parcheggio è sul molo corto, a quattro passi, ma da un po’ di tempo vedo che la sera per la sosta ci sono anche altre possibilità non lontane. Il locale si trova all’inizio del lungomare di levante della cittadina, nel borgo raccolto ed autentico “graffato” a pochi metri con lo storico porto turistico. Qui il tempo negli ultimi 50 anni è passato senza novità edilizie di rilievo e quasi si respira ancora il profumo sanremasco d’antan dei pescherecci alla fonda. Tra i quali la Motobarca Patrizia di proprietà di questa famiglia che fornisce il pescato, oltre che al proprio locale, anche ai ristoranti più qualificati del largo circondario.
L’ AMBIENTE è signorile, importante, con lampadari a goccia moderni, parete attrezzata a enotechina, tavoli ben distanziati con lodevoli mise en place classiche con tovaglie immacolate, musica di sottofondo di qualità in reciproco rispetto con clienti che non si abbandonano a clamori. Da una parte della sala e dalla antistante veranda chiusa, potrete godervi anche il piacevole spettacolino dell’ operosità dei cucinieri, ben orchestrati da uno chef in gamba, ma che non se la tira come potrebbe.
Previa fornitura dell’immancabile cestinetto di pane e focaccine fatti in casa (tiepidi), ecco cinque ANTIPASTI (€ 13-30), tra i quali la Tartare di gambero con carciofi locali e crema di burrata; oppure le acciughe marinate su insalatina di puntarelle e pompelmo a vivo. Quattro i PRIMI PIATTI (€ 15-22), segnatamente i Tortellini ripieni di pescatrice al sentore di limone, serviti in brodo di pesce alla Ligure; oppure degli immacolati Tagliolini con Gambero di Sanremo con i precisi afrori tipici inconfondibili rispetto alle provenienze di altri mari. Evidentemente ENRICO SANTULLO si attiene ai dettami di una cucina rigorosamente semplice per rispettare al massimo una materia prima straordinaria, ben calibrando sia i tempi di esecuzione che di servizio, in piatti tiepidi. Lo si rileva anche dai cinque SECONDI PIATTI (€ 24) tra cui il fragrante e morbido Fritto della nostra barca; oppure dal Pescato del giorno in ogni fattura, sempreché non preferiate spendere un po’ di più per i sontuosi piatti di gamberi o scampi locali grigliati o al vapore, in purezza, se così mi è consentito esprimermi… La lista termina con “Un momento DOLCE” (€ 8) per il quale le proposte sono quattro, tra cui il Bavarese al pistacchio, cuore al cioccolato bianco e fragola; oppure la Mousse al mascarpone, cremoso al caffè e glassa pinguino. I dolci sono abbinabili a sei vini a bicchiere ad hoc (€ 6)
Venendo ai VINI, le etichette in lista sono un centinaio, a prezzi normali a partire da 15 euro e molti si attestano sotto ai 30 euro. Ho trovato particolare uno Champagne di un PRM (petit récoltant manipulant): Chateau de Bligny (RM) Grande Reserve Brut.
Il SERVIZIO è competente, curato e anche “tosto” nello snocciolarvi prontamente i richiesti chiarimenti sui piatti e sui vini; ma resta alla mano e vivaddio senza alcuna presunzione/sussiego, anzi di piacevole comunicativa.
In questo mio passaggio non ho più trovato, come succedeva prima, il menu a prezzo fisso. Oggi per tre piatti più dessert, il CONTO oscilla tra un minimo di 65 euro e un max di 90 euro. CONCLUDENDO: in un insieme molto confortevole, ecco una cucina che, per chi è abituato alle quantità da assaggi con pennellate di salse e/o fondi e/o mousse varie, potrebbe anche sembrare inattuale, ma qui il bello è invece proprio il reperire ancora i sapori eterni, dei tempi in cui, andando a cena fuori, diciamo così, ci si “accontentava”, di cibo sano, genuino, semplice, buono e ben cucinato, doti che, prese insieme, sono diventate sempre più rare. Bravi, sempre avanti!