Locanda Ristorante QUINTILIO – Via Gramsci 23 – Tel. 019 58000 – www.ristorantequintilio.it – chiuso domenica e lunedì
L’antica stazione di posta, datata 1889, ubicata sul confine tra Alpi ed Appennini, diventò gradualmente locanda e poi anche ristorante. Dal 1930, nonna Virginia con le figlie Pierina e Aurora e il genero Quintilio, che per viaggi di lavoro fuori Liguria aveva apprezzato dei piatti tipici “foresti”, li importò alternandoli ad antiche ricette locali (i Tortellini di Bologna, la Spongata di Mantova, la Zuppa di Natale, i Fassini, le Tire, il Riso in Cagnon, le Grive, il Sanguinaccio, la Finanziera, la Zraria, i Crixotti, i Maccheroni all’ago, la Buridda di stoccafisso, i Crostini di Fegato di Fagiano etc…). Finché dal 1975 la nipote ISA e suo marito PAOLO (che tuttora fa qualche capatina in cucina) accrebbero la buona fama di ristorante confortevole e, da qualche anno troviamo anche la V° generazione: il figlio LUCA, già diplomato all’Alberghiero e sua moglie LORENA sommelier e impareggiabile maitre.
La cucina continua nella riscoperta dei piatti tipici delle ricette valbormidesi e ligure-piemontesi, ma considerando anche qualche piatto di mare e con occhio attento a preparazioni di cucina francese (con ricette che a mio avviso ricordano certi piatti di Roger Vergé nel suo Moulin de Mougins), sempre servite con generosità. In lista ecco quattro ANTIPASTI tra i quali la cipolla caramellata in pasta sfoglia su fonduta di Toma Brigasca (€ 18) da non perdere; oppure la notevole Terrina artigianale di Foie Gras d’anatra, fichi caramellati e pan brioche (€ 30). Quattro PRIMI PIATTI, tra i quali le loro storiche (dal 1869) lattughe ripiene in brodo di carne (€ 18), oppure i Tortelli di Zucca di Rocchetta, mostarda al Chinotto di Savona e Zola (€ 25). Cinque i SECONDI, tra i quali la Coscia d’oca confit con patate, carote e cipollotto (€ 25), oppure il Vitello tonnato con salsa all’antica e fondo di cottura (€ 20). Cinque i DESSERT. Tra i DOLCI (€ 12) cito il Tris di sorbetti misti di produzione della casa, oppure il loro Tiramisù, tutti abbinabili a un calice ad hoc (es: Dom PX Pedro Himenez, Moscato Passito, Chartreuse, Bracchetto passito (€ 10 ). Attenzione, là un po’ fuori vista, potete scorgere anche un magnifico CARRELLO DEI FORMAGGI (€ 18 per sei assaggi, serviti in sequenza con sapori in crescendo), anch’essi abbinabili ad un vino “giusto”.
A una ventina di minuti dal mare, la Valbormida offre un preludio al Piemonte, anche se quest’anno, l’assenza assoluta di neve, ne spegne un po’ il fascino antico (ma poi non dovrete lavare l’auto). Quanto all’AMBIENTE del ristorante,nell’ultimo decennio è stato completamente rinnovato due volte e sempre in miglioramento. Spariti i toni laccati verde prato, ora i colori dell’insieme sono più soft, le mise en place sono ancora più eleganti e il SERVIZIO resta professionale, ma affabile, comunicativo ed alla mano. Dispongono di una sala media, una saletta e l’appartato privé da 8-12 coperti attorniato da una blasonata enoteca.
La CARTA VINI offre centinaia di etichette: da un vasto assortimento di Champagne a uno stuolo di vini piemontesi e non soltanto, tutti a prezzi normali. A proposito di PREZZI, la casa è chiarissima e trasparente; in calce alla carta è precisato: Coperto € 3 – Acqua di Calizzano € 3 – Caffè Pasqualini € 3 – Tisane € 4 – Amari € 3- 7 – Distillati € 3-30 – Vini a bicchiere: Spumante, Champagne € 8-15 – Altri vini € 4-15.
Un PLUS? Dopo una deliziosa abbuffata di cibi raffinati, magari con tartufi bianchi TUBER MAGNATUM PICO della Valbormida, ben innaffiata da vini pregiati sarà meglio non rischiare la patente con l’alcoolimetro stradale; bene, potrete godervi una sosta in una delle loro cinque camere a disposizione.