LIGURIA
DIANO ARENTINO (IM) – MARIA DONATA BIANCHI
TOP 2022 RIVIERA LIGURE DI PONENTE PIGATO 2021
Per arrivare nell’azienda di Maria Donata Bianchi devi percorrere una strada in mezzo alla natura e i vigneti non si vedono, se non nell’anfiteatro ricreato da Maria Donata e dal marito Emanuele Trevia. Qui ha sede la cantina, ma anche l’ospitalità agrituristica (4 appartamenti) con piscina e aree relax in mezzo ai fiori. Oggi a condurre l’azienda c’è Marta, la loro figlia unica, 34 anni, che ha sviluppato le intuizioni di Maria Donata, avvocato che nel 1976 decide di vinificare le uve di famiglia invece di venderle e che oggi alleva viti a vermentino e pigato e poi granaccia e syrah, per 30mila bottiglie l’anno. Il Pigato 2021 sempre della doc Riviera Ligure di Ponente, ha note di frutta graffianti e la sua particolarità è l’inclinazione balsamica, dove avverti salvia e alloro. Qui l’equilibrio è più rotondo, la sapidità più espressiva e la macerazione prolungata di qualche giorno conferisce stoffa. Sono 13 mila le bottiglie prodotte.
Sarà presente con uno stand Golosaria Milano 2022
REZZO (IM) – GUALTIERI
TOP2022 ORMEASCO DI PORNASSIO SUPERIORE 2018
Quest’azienda di Rezzo (Im) che non era nei nostri radar fino a due anni fa ci ha sorpreso in tutte le degustazioni che abbiamo fatto a Pieve di Teco. È condotta dal giovane Roberto Gualtieri che ha ripreso la coltivazione del vigneto paterno, sulle colline alle spalle di Imperia. Di dimensioni ridotte e con una produzione esclusivamente basata sui vitigni autoctoni, riesce a esprime una sua originalità su Vermentino, Pigato (ampio e minerale), ma anche Ormeasco nelle diverse declinazioni (notevole il rosato Sciac-tra). L’Ormeasco di Pornassio Superiore 2018 è il vino che glorifica l’espressione di questo vitigno, corrispondente al piemontese dolcetto (ma siamo lontani dalla tipologia di Dolcetto che conosciamo, perché l’Ormeasco ha i muscoli, in questi territori). Al naso c’è la frutta cotta, la pietra, la polvere da sparo. In bocca è sapido, con giusto tannino, elegante. L’Ormeasco è una realtà che merita un posto tra i grandi rossi italiani.
CARRO (SP) – I CERRI
TOP2022 LIGURIA DI LEVANTE BIANCO “POGGIO ALLE API” (ALBAROLA) 2021
La Val di Vara è una delle zone più interessanti (e meno valorizzate) nel mondo del vino italiano. Eppure il Levante Ligure ha molto da dire e lo dimostra un’azienda come i Cerri, nata nel 2006 e giocata in pochi ettari di terreno con le migliori esposizioni. La vicinanza del mare – a soli cinque chilometri in linea d’aria – sembra fare il resto. I bianchi sono tutti grandi, in particolare il Liguria di Levante Bianco “Poggio Alle Api” 2021 che deriva da 100% di uve albarola. Giallo paglierino, ha un naso mediterraneo dove spiccano lavanda e zafferano, in bocca è quasi tannico con finale ammandorlato.
DIANO MARINA (IM) – POGGIO DEI GORLERI
FUORIDITOP2022 RIVIERA LIGURE DI PONENTE VERMENTINO “VIGNA SORÌ” 2021
Questo vino ha tutto per piacere: i profumi di ananas e piante officinali sono preludio di un sorso pieno e fresco, piacevole ed armonico, che richiama senz’altro il secondo bicchiere.
SOLDANO (IM) – POGGI DELL’ELMO
FUORIDITOP2022 ROSSESE DI DOLCEACQUA 2021
Vino dal colore rubino di media intensità, che fin dalle tonalità evoca il prototipo ideale di questa denominazione. Al naso c’è ben espressa la frutta rossa (prugna e amarena) accompagnate da viola e da tratti di sottobosco che ne fanno un campione decisamente interessante.
altre info sul seguente lonk: https://www.ilgolosario.it/it/vini-top-hundred-2022