Albenga – IL PERNAMBUCCO – Viale Italia 35 – Tel. 0182 53458
Siamo nel cuore moderno della cittadina, con un parcheggio privato che vi salva dalle ricerche in crudeli divieti e zone disco da perdizione. Sono una ventina i tavoli all’aperto tra il bersò e il prato fiorito, con sistemazione amena e calma fuori dall’ambaradan della movida, rara perla di silenzio nella Liguria agostana. Gli svolazzi leggeri dei ricchi tendaggi bianchi illeggiadriscono il rigore delle mise en place dei tavoli dalle stoviglierie eleganti su tovagliato candido e qualche merlo dal becco giallo (maschio) saltella sul prato: insomma tutto prelude ad una serata di confort e classe.
I grissini e le focacce, sono serviti tiepidi e il loro cestinetto viene ripristinato prontamente; i diversamente giovani cedano pure senza ritegno ad “assaggiare” e “riassaggiare” più volte la bottiglia di gustoso olio E.V.O.: è il sapore delle sane merende a pane e olio … dei “matetti” (bambini) nella Liguria della prima metà del secolo scorso.
In cucina, Nicoletta con Ivana, sono oggi il duo vincente di questa cucina storica che miete consensi da mezzo secolo. Vediamo cosa propongono:
ANTIPASTI (€ 18-50): sono otto; potete adagiarvi sugli assaggi di tre delle loro tentazioni, oppure persino internazionalizzarvi con le speciali Ostriche di Monsieur Adrien Geay (6,5 euro l’una).
PRIMI PIATTI (€ 10-35): sono cinque, tra i quali il Risotto Carnaroli allo zafferano con capesante sfumate al Cognac; oppure i Tagliolini di borragine con polpa di riccio di mare e pomodori Pachino.
“PIATTO UNICO” (€ 50) : la dicitura compare a metà della carta.Si tratta di una grande padella in rame, strabocchevole di scampi e gamberi con un po’ di spaghettoni al dente e leggero peperoncino, nella quale tuffarsi a sbanfa a testa bassa … e “più non dimandare”. Un piatto ormai raro in Liguria con cotanto contenuto.
SECONDI PIATTI (€ 30-65): sono otto. Cito il Pesce locale del giorno cotto al forno (o al cartoccio) con verdure, olive Taggiasche e aromi mediterranei; oppure la ricca grigliata mista di pesci e crostacei.
DESSERT: sono una decina, tra i quali il Tris di dolci a sorpresa. Mi sovviene il detto di un pasticcere che recita: “ Su 10 persone 9 dicono di amare il cioccolato e la decima … mente”; come non segnalare quindi il cosiddetto “Dolcetto” al cioccolato fondente con arance e fonduta di cioccolato? Fidatevi!
MENU: sono due, il DEGUSTAZIONE (50 euro) di 4 portate più dessert e il BUON RICORDO (55 euro), di 3 portate più dessert, con il quale avrete diritto all’omaggio dell’annuale celebre “Piatto del Buon Ricordo” in ceramica per la vostra eventuale collezione.
VINO: Sono anche produttori di diversi ottimi vini che vale la pena di assaggiare, e la carta dei vini è un voluminoso tomo che elenca centinaia di etichette italiane e straniere. Tra le scelte più convenienti e non consuete, segnalo il Tartufo Bianco Piemonte DOC della famiglia Marrone de La Morra, un simpatico bianco da uve Cortese e Chardonnay.
SERVIZIO: in sala l’inossidabile Luciano Alessandri con il figlio Massimo assicurano una accoglienza ed un servizio accorto che previene le vostre esigenze e vi risparmia le tiritere di frettolosi briefing (descrizioni) appiccicati in memoria in last second (all’ultimo secondo).
PREZZI: nei ristoranti di tendenza innovativa può succedere che a fine pasto abbiate ancora una certa fame ma, oh my food, anche che chiedendo il conto essa… passi subito. Ebbene qui questo non succede, perché le portate sono generose e i menu a 50 e 55 euro decisamente convenienti.