La recensione: a Castelvittorio Albergo Ristorante TERME

Castelvittorio – Albergo ristorante ANTICHE TERME

Località Madonna Assunta – Tel 0184 241047 – ww.ristoranteterme.com

Tra i Castelluzzi e i Pignaschi non corse mai buon sangue; si racconta che quattro secoli orsono Pigna rubò le campane a Castelvittorio, che si vendicò addirittura rubando a Pigna le … pavimentazioni della piazza. Strascichi del dominio genovese a Castelvittorio contro le simpatie verso i Savoia a Pigna, storie antiche di due comunità, sempre differenti, ma ormai integrate. Neanche a farlo apposta, questo albergo sorge sul confine con Pigna ma è in comune di Castelvittorio (non è quindi da confondersi con l’altro confinante dal nome simile, peraltro attualmente chiuso).

Dal 1968 lo conduce con ottimi risultati, l’ intera Famiglia Lanteri ed in particolare GLORIA ROSSI in cucina (con attestato di Disciple d’Escoffier e di altri importantiriconoscimenti nazionali e internazionali). 

Per la stagione invernale l’AMBIENTE è stato rinnovato con eleganza e dispone sempre di una saletta privé per poche persone. Ma è nella stagione estiva che si può sorprendentemente godere della frescura verdeggiante dei suoi pergolati all’aperto immersi nel verde di una valle tutta tranquillità e buon soggiorno “lento”. 

Ma veniamo alla CARTA di Gloria:  gli ANTIPASTI (€ 10-12) comprendono Funghi porcini trifolati oppure impanati e fritti ; oppure un punto fermo sono i loro “Previ” (foglia di lattuga ripiena) oppure, ancora, una serie di piccoli assaggi di tutti i loro antipasti. PRIMI PIATTI (€ 12): Tortelli di funghi porcini oppure i Raviolini di verdura e carne con “u pesigu”. SECONDI PIATTI (€ 15-18) Costata di manzo o vitello razza piemontese selezione Coalvi, preparata alla griglia, al burro e salvia, ai funghi porcini. Oppure l’agnello da latte erbe aromatiche al forno o lo stufato di Capra e Fagioli Bianchi di Pigna. Reservate uno spazio agli invitanti  DOLCI da scegliersi a carrello.

Il grande SILVIO LANTERI, oltrepassati i  60 anni di SERVIZIO anche in ristoranti blasonati, ora si tiene in disparte e lascia fare alla seconda terza generazione la quale a sua volta sta svezzando la terza: ci sanno fare tutti e sono preparati, gentilissimi di natura ed anche con una certe verve sorridente.

La CARTA DEI VINI è stata un po’ riveduta e ora distingue tra Vini Tradizionali e Vini Naturali Triple A (Agricoltori Artigiani Artisti); un’ altra distinzione è la pagina che elenca i vini dai 20 ai 40 euro, un’altra pagina elenca i Barolo e i Barbaresco da 40 a 150 euro. Con le sue decine  di etichette, la offerta resta una delle migliori di valle, in particolare per i vini locali (26 etichette di Rossese di Dolceacqua) nonché altri ottimi rossi piemontesi e toscani. Notevoli anche i distillati per il fine pasto.  I prezzi, rassicuranti,  davvero invitano a … tradurre in pratica l’antico proverbio veneziano “Chi ben beve ben dorme, chi ben dorme mal non pensa, chi mal non pensa mal non fa, chi mal non fa in Paradiso va; ora bevete bene e  il paradiso avrete!”