La recensione: a Dolceacqua il ristorante VIASSA

A VIASSA – Via Liberazione 13 – Tel. 0184 2066 665 – www.ristoranteaviassa.it

E’ in pieno centro e richiede un po’ di fortuna per il parcheggio, per il quale, vigendo nei pressi dei divieti di sosta e fermata, spesso occorre recarsi al di là del fiume, a circa 400 metri. Però constato sempre qualche sosta un po’ “osé”, probabilmente tollerata se non troppo “intollerabile”.  Ancora una premessa inconsueta: quest’ inverno ho trovato in questo esercizio una vera rarità: la temperatura sui 22 gradi (il massimo consentito dalla legge per i locali pubblici): sembra un banalità ma non lo è. E’ quindi stato un piacere cenare al calduccio senza infreddolimenti neppure nei fine pasto, come succede nella maggior parte dei locali dove accendono grossomodo dalle 19 alle 21.30 infischiandosene se a fine serata le vostre mani e gambe saranno infreddolite e se ne impippano se, uffa, durante il pasto qualcuno si ricopre come all’arrivo. Beh, qui non succede. Finalmente! Che bellezza! 

AMBIENTE: il localino è raccolto, intimo e piacevole, senza ambaradan e clienti vocianti, con luci romantiche nonché fiammelle ad ogni tavolo occupato, tovagliato importante e candido, sono preannunciate a breve alcune innovazioni (nei colori , nelle sedute etc…). Della mise en place fa parte anche una bottiglietta di olio nuovo di Cultivar Taggiasca del frantoio Paolo Cassini di Isolabona  (uno dei più premiati nelle degustazioni).  Altra nota favorevole: la pasta fresca e il pane sono di loro produzione.

In contemporanea all’arrivo della lista, servono un aperitivo di buon Prosecco con generosi cubetti di panissa fritta, il che rende piacevole una lenta consultazione della CARTA CIBI.

Cinque ANTIPASTI (€ 14), tra i quali la “crudité di verdure, gamberi scottati e maionese leggera”, oppure dei “Barbagiuai e composta di cipolle rosse”.

Tre i PRIMI PIATTI (€ 14) tra i quali gli “scialatielli alle acciughe, cime di rapa e briciole di pane tostato”, oppure il generoso “risotto al radicchio e provola affumicata”.

Tre anche i SECONDI (€ 18), tra i quali il “pesce del giorno e verdure saltate” oppure lo “stinco di maialino al Rossese di Dolceacqua e patate al forno”.

Nei DESSERT (€ 7-8) è disponibile una selezione di FORMAGGI locali con miele e confetture, oppure si può scegliere tra sei DOLCI, fra i quali il tipico locale “Gelato di michette e riduzione al Rossese”.

Esiste anche un conveniente MENU DEGUSTAZIONE (€ 35), per tutti i componenti dello stesso  tavolo. Alla carta, compreso il coperto di 2 euro, si spende generalmente intorno ai 50 euro per un pasto completo di tre portate più dessert; oppure sui 35 euro per due portate più dessert, prezzi immutati rispetto all’ultimo mio passaggio di due anni fa, che dimostrano parsimonia riguardo ai loro interessi e commovente riguardo verso una clientela che, fedelissima, torna di frequente, anche dalla vicina Costa Azzurra, anche nei mezzodì feriali (prenotate sempre !!!).

La CARTA VINI è ben “costruita”. In questa valle merita di assaggiare il tipico Rossese di Dolceacqua, qui presente con i suoi migliori produttori, ma non mancano molte altre pregiate etichette italiane assai note. Per gli appassionati di Spumanti italiani, segnalo il Blanc de Blanc COSTARIPA del “progenitore” dei Franciacorta MATTIA VEZZOLA (12.5 vol.), un Brut Metodo Classico fra i migliori d’Italia da sempre, all’ottimo prezzo di 29 euro. 

Un cenno sul SERVIZIO, che “vola basso” e non si da arie, ma coniuga gentilezza ed efficienza grazie ad un patron che ha appreso molto da ottime esperienze professionali ed è all’altezza di qualunque situazione. Nulla gli sfugge, compresi i tempi di attesa che sono normali, il rabbocco di pani e dei bicchieri e quant’altro “cospira” a rendere la sosta comoda e confortevole in un locale che, pur avendo prezzi da trattoria, si fa apprezzare per un insieme da ristorante di una certa classe. Bravi!