La recensione: A Sanremo il Ristorante LA KAMBUSA

Sanremo – LA KAMBUSA – Frazione Bussana – Via al Mare 87 . Tel. 0184 514 537 – ristorante.lakambusa@gmail.com

E’ un locale ormai storico costituito da una unica saletta (più dehor estivo), con  allestimenti/arredi rusticheggianti piacevolmente d’antan, tavoli dove il tovagliato è di pregio e le mise en place eleganti ed impeccabili (con vere candele, un particolare ormai raro), musica di sottofondo di qualità e a volume giusto. Finite a dicembre le fiere del tartufo piemontesi, con conseguente ribasso dei prezzi, succede ogni anno che questo ristorante offra il prezioso tubero a prezzi convenienti. Come è successo anche quest’anno in cui, già prima di Natale, l’offerta del giorno era contenuta su un foglietto “di giornata” solingo e disegnato, appoggiato su ogni tavolo con la scritta: “Lo chef propone: “Raviolini al tartufo, burro fuso e spolverata di Castelmagno: 22 euro.”  Nessuno ha dubbi: il piatto va a ruba e, per inciso, è anche giusto nel suo equilibrio ed intensità di profumo/sapore.

Consultando poi la CARTA CIBI in pelle, si trova subito la prima pagina dedicata a tre specialità, preparate solo su prenotazione e precisamente: La Paella alla Valenciana (€ 25), la Zuppa di pesce (€ 30) nonché l’Aragosta o Astice alle “quotazioni” del giorno. Seguono tre ANTIPASTI DI MARE (€ 16-18), tra i quali le Cappasante lardellate con passatina di ceci profumata al timo. Due ANTIPASTI DI TERRA (€15) cioè due diversi sformatini.

Sono quattro i PRIMI PIATTI DI MARE (€ 16-20), tra i quali il risottino agli agrumi e crudo di gamberi e tre i PRIMI PIATTI DI TERRA, tra essi i raviolini alle olive Taggiasche e ragù di coniglio.

Segue la pagina TUTTO FILETTO (€ 26-32) con possibilità di otto preparazioni e relativi quattro CONTORNI (€ 6-7). Per i SECONDI DI MARE (€ 25-30 i pesci – € 35-38 i crostacei) le proposte sono variabili giornalmente a seconda delle disponibilità del mercato e anche della fantasia dello chef, che, in ogni caso, punta su piatti noti e collaudati, come il pescato alla ligure oppure la generosa porzione di crostacei locali al vapore o ancora altre preparazioni classiche.

Per i DESSERT è tradizione che non esista la carta. Sarà il patron in persona a snocciolarvi “quella dolce dozzina” di invitanti rinomanze  con inclinazione e garbo, occupando qualche secondo in meno rispetto ad una… canzonetta del famoso Festival; una declamazione in seguito alla quale le tentazioni saranno più d’una. Dal canto mio mi limito a citarne il finale, una seria e corposa : “coppa cioccolato fondente e cantuccini” – che metterà d’accordo grandi e piccini…(pardon per questa licenza, pazientissimo lettore).

La LISTA DEI VINI inizia con tre pagine di bollicine italiane (a partire da 20 euro), cui fa seguito una pagina di Champagne (a partire da 54 euro) e prosegue con un nutrito elenco  di ragguardevoli etichette. Un consiglio? Che ne direste di un giusto abbinamento con un armonioso rosso, da vitigno Aglianico, soprannominato “il Barolo del Sud”,  Radici Riserva – Taurasi – Mastroberardino 2011 – DOCG – 13.5° gradi, a 38 euro ?!

L’accoglienza del patron, vero mattatore, è precisa e gradevole ed ha la professionalità di chi è ben conscio dell’importanza del ruolo del servizio di sala, per metter a proprio agio avventori eterogenei, riservando loro la dovuta attenzione, con naturalezza e senza menare il turibolo con ciance e “uscite” poco pertinenti, come spesso succede qua e là con personale superficiale che si disfrena garrulo alternando i “chiedo” con i molti cioèqui e cioèlà” che ormai sono anche desueti …. 

Il conto finale è giusto, non fa fare gli occhi grossi e pertanto risulta persino un momento gradito, un loro un atto di fede nei vostri confronti per propiziare frequenti ritorni … Tutti tornano.