La Recensione: Ristorante AI TORCHI a FinalBorgo (SV)

Finale Ligure – A Finalborgo – Via dell’Annunziata 12 – Tel. 019690531 – . oppure cellulare 3311004858 – www.aitorchi.it

A Finale Ligure un tempo la movida era a FinalMarina, oggi quella più “scicchettosa” punta invece su Finalborgo, nel placido fondovalle con antico ammirevole castello a strapiombo ben illuminato. Nonostante le invalicabili catene dei divieti di accesso, le ZTL micidiali ed anche le segnalazioni orizzontali insufficienti o poco chiare, giunti qui per la prima volta, è facile che dobbiate rinculare o fare inversioni manovriere, ma in qualche modo prima o poi fermerete l’auto in una delle due zone parcheggio. In bassa stagione forse addirittura in quella più vicina al varco d’accesso pedonale delle antiche mura.

Dopo un centinaio di metri nei gradevoli tipici vicoli importanti e pedonalizzati, eccovi al ristorante. Un antico frantoio  che oggi ha pavimento in cotto e pareti immacolate; vi si conservano la macina in pietra dura, il torchio a mano (probabilmente di indeformabile tronco di sorbo) con tramoggia ed attrezzami d’epoca per braccia virili.

Ma veniamo al cibo del bravo GIANNI MALANDRA persona seria che diventa serissimo e severo nel suo lavoro: non scherza mai in cucina e mai infarloccherebbe un avventore.  Potete stuzzicare l’appetito con l’ amuse bouche (offerto) di crudité di verdure con paté di Taggiasche e delicatezze. La CARTA CIBI (costituita oggi da un tablet igienizzato per ogni commensale) inizia con un incoraggiante MENU DEGUSTAZIONE a 48 EURO di cinque portate, proposto dalla cucina per tutto il tavolo. In alternativa trovate cinque ANTIPASTI (22-28 euro) tra i quali la generosa porzione di tre tranci di Fegato d’oca (molto migliore di quello di anatra) al torchon, morbido e alla giusta temperatura, servito con “pan de mie” perfettamente tiepido, accompagnato da uvetta passita datteri prugne e squisitezze varie; oppure potete “accontentarvi”, si fa per dirla in via breve, del classico Cocktail di gamberi, semplice ma invitante e generoso. Dei quattro PRIMI PIATTI (20 euro) cito gli Gnocchi ai ricci di mare (in stagione), in porzioni ragguardevoli. In carta anche dei magnificenti Mandilli ai molluschi e frutti di mare con salsa alle cannocchie. Otto i SECONDI (18-30 euro) sia di pescato che di carni. La carta indica letteralmente “Il Cappon Magro si può fare anche così” realizzato secondo l’ispirazione (e il mercato) del giorno. C’è anche la Cima alla Ligure, un inconsueto piatto delle nonne “povero”ma invitante, almeno per chi “tiene” alla memoria dei sapori. Tra i successivi cinque DESSERT (13 euro) fa capolino un tipicissimo Cremino al Chinotto di Savona e il “Babbà” al Pigato Passito di Albenga con crema al limone.

L’elenco della ottantina di VINI, sia su carta che su tablet, contiene ottime etichette a partire da 20 euro e molte sotto ai 30 euro. Tra gli “speciali” cito lo Chablis Vaucopin Premier Cru AC dei reputati vignaiuoli “récoltants” Gilbert PICQ & Fils, con gradazione 12.5° , un limite prezioso per prevenire problemi di alcoolimetro. 

Il tutto, in un AMBIENTE assai romantico, che è ingentilito da sistemazioni degne di designer “di mondo”, al secolo la moglie Donna Luciana, che varia frequentemente quadri e oggettistica d’arredo. Infine: non c’è musica: qui il vero lusso è il silenzio. Niente anonimi brani da flebo, né “gnèere di blec dense” strillate con dum dum per “figarelli” dell’ultima dormia discotarra … . La clientela, pur nientaffatto “castigata”, non deve alzare il tono di voce e “can-can-eggiare”, come invece succede ai tavoli di molti locali con ambaradan di musica in sottofondo diventata … in  “sottosopra”.

Per chi desidera un ambiente più informale, dall’altro lato dello stabile c’è anche la loro simpatica OSTERIA che, ferma la qualità del cibo, offre scelte e servizio più bistrotteggianti a prezzi calmierati …

Concludendo: è un ristorante che non bloghizza, non feisbucca, non tripadvisorizza, non usa … colonia né “supponence” né di “arrogance”. Qui, semplicemente, si sta bene e val la pena di venirci per ritrovare la buona e sana cucina ligure oggi tanto apprezzata nel mondo con il nome di “cucina mediterranea”.