La recensione: Hotel Mare Ristorante Spurcacciun-a

Simone Perata (a sx) e Claudio Tiranini (a dx)

Savona – HOTEL MARE – RISTORANTE SPURCACCIUN-A

Via Nizza 81 (S.S. Aurelia) – Tel. 019.264065 – www.aspurcacciun-a.it

Chi direbbe che nella Savona che “fu” dell’Italsider e delle numerose installazioni industriali, oggi ci sia una della spiaggie più estese e belle del ponente ligure ed anche poco frequentate? Finita l’epoca industriale, anche questo bell’albergo che si apre sulla spiaggia si è evoluto trasformandosi in un vero e proprio Resort di piacevolezze. La spiaggia ha gazebi in paglia, il giardino ha spazi con preziose piante anche tropicali, i giochi d’acqua contornano gli spazi bar/food/ristorante e non manca neppure il park privato gratuito. La sera poi, il cambio della luce è uno spettacolo, persino in direzione della punta della operosa Vado Ligure, ormai un tutt’uno con il confine di Savona.

Ma limitiamoci all’argomento ristorazione parlando di uno dei SEI diversi ambienti dedicati al Food che si trovano sotto questo tetto. La veranda sul mare è il ristorante che merita un apposito viaggetto. I patron CLAUDIO e PERVINCA TIRANINI da circa un paio d’anni hanno affidato i fornelli al bravissimo SIMONE PERATA e la cucina è all’origine un profluvio di idee e realizzazioni originali, senza velleità di innovare vulcanicamente, ma con cauta evoluzione di novità. Ad iniziare dalla onusta dozzina di assaggini di apetizer offerti in tre portate ante inizio del pasto, sorprendenti anche per la loro originalità di presentazione: il preludio  piacevole alle altre sorprese che vi attendono.

 La carta elenca 5 ANTIPASTI (€ 34-50) tra i quali “il mio Cappon Magro”un piatto ricco e assai innovativo rispetto alla ricetta tradizionale, i Gamberi viola e rosa del nostro golfo, gazpacho di fragole, pesto di basilico di Pra.

Seguono cinque PRIMI PIATTI (€ 30-38) tra i quali i Bottoni con Toma Brigasca, bottarga leggera, zucchetta trombetta; oppure il piatti di Gnocchi di patata di Celle Ligure alla piastra e ripieni di “Ciupin” (brodino di pesce).

Si prosegue con cinque SECONDI (€ 36-45) dei quali cito il Trancio di pescato del giorno alla brace, zucchetta trombetta, prezzemolo, zafferano. Sempreché non preferiate il loro irresistibile Piccione alla brace, foie gras, ciliegie, mela arrostita, olive Taggiasche. Per i più curiosi l’agnello, melanzana al miso, bagna caoda, tamarindo: salute!

Sono cinque anche i DESSERT (€ 16), tra i quali il Mandorla, pesca al timo, mango e zenzero; oppure  la Toma di Pecora brigasca, cioccolata al caffè e pepe rosa, rabarbaro, lampone.

Come è evidente, le ricette sono realizzate con abbinamenti che lì per lì lasciano persino sorpresi/dubbiosi, ma abbiate fede e non rimarrete delusi.

Per i curiosi più “depravati” esistono il MENU ALTA MAREA con ben 10 portate a 125 euro che diventano 200 con abbinamento vini ad hoc. Di “sole” 8 portate è invece il MENU BASSA MAREA a 90 euro che diventano 135 con abbinamento vini ad hoc. Per razionalità di servizio, però, entrambi i menu vengono serviti per tutto il tavolo.

Per consultare la CARTA VINI  non occorre attendere il suo passaggio da un cliente all’altro, perché è su tablet 15×20 e i tablet sono una quindicina. Le pagine sono ben 50 e scorrono con una semplicità che convincerà anche i più riottosi alla “novità” anche se, ovviamente tutti gli appassionati bramano il ritorno al volume in pelle da sempre in uso qui… Ci piacerebbe fossero anche indicate le gradazioni acooliche. Ragguardevoli le scelte sia di italiani che di stranieri.

I prezzi sono nella norma, dalle diverse bottiglie di primo prezzo sotto ai 30 euro, sino ai Petrus e Romanée Conti che hanno il prezzo di un’ auto utilitaria. Da applauso il ricco assortimento di Champagne (conveniente il Perrier Jouet grand brut a 56 euro) e, nei vini da dessert, stupefacenti le raccolte di dieci Chateau d’Yquem nonché la verticale di dieci Solera Pedro Ximenez, il più adatto con il cioccolato fondente, fino al Viejissimo (servito a bicchiere, che vanta ai 50 anni di invecchiamento), per non parlare del blasonato millesimato 1936 … 

PERVINCA TIRANINI, ben presente, assicura e dirige un nutrito staff di bravura indiscutibile, a partire dall’ormai storico cameriere soprannominato NICOLAS, per via della somiglianza con l’attore Cage.

Concludendo è un ristorante prestigioso di grande classe, dove ognuno viene accolto come ospite di riguardo e senza fare figli e figliastri, con tratti di eleganza e forse quasi “troppismo” per le abitudini dei locali, ma è una vera provvidenza per i raffinati e per chi vuol godersi un “carpe diem” spensierato senza complessi. La bella vita, insomma!