Cervo – SAN GIORGIO – Via A. Volta 18 – Tel. 0183 400175
I ristoranti riprendono, ma lentamente: la botta è stata durissima. Ed ora, contrariamente alle attese, non ho notato nessuna terrazza al completo la sera, con manifesta delusione da parte dei ristoratori che si sono “mangiati il fegato e l’anima” per un anno ed ora bramavano in ritorni d’assalto alla loro riapertura. E invece no. Probabilmente i clienti sono ancora vigili verso i rischi dell’uscir di casa, il coprifuoco delle 22 dissuade molti dall’andare a cena alle 19 e, senza dubbio, molte famiglie soffrono di mancato reddito ed hanno fatto l’abitudine a tagliar le spese. In questa atmosfera senza entusiasmi, è incoraggiante trovarsi al ristorante di Caterina Lanteri Cravet, 60 anni di attività, riconosciuta fin dal 2007 Cavaliere della Repubblica (motivata da “l’impegno nella professione che fa onore alla Liguria e merita un opportuno riconoscimento”). Vi si ritrova il proverbiale suo ambiente elegante e curato e pochi cambiamenti, marginali rispetto all’ante-pandemia.
L’AMBIENTE della terrazza con vista verso le montagne che digradano dai 1000 m.l.m. del Pizzo d’Evigno fino al mare, l’occhieggiare delle luci serali del golfo di Diano Marina, le leggere perfette mise en place di questo locale, con tovagliato grande e immacolato e, non ultimi, i cauti sottofondi musicali di adagi e sonate di Lizt e Beethoven, tutto contribuisce a rendere un po’ magica una serata della quale c’era proprio tanto bisogno. Ma è un pacifico ritorno, come se fossimo tornati qui dopo la sera prima, come sempre coccolati dalle carinerie impagabili dello “storico” MICHELE al quale nulla sfugge e a tutto provvede, concretamente e tempestivamente, senza necessità che altri attori del servizio debbano curare la vostra sosta. Se bramate una serata romantica questo è il posto giusto, dove nessuno interromperà mai la vostra intimità, neppure per chiedervi a chi è destinato il piatto poiché naturalmente ricordano l’ordine di ogni commensale. E poi la legge impone che entro le 22 l’avventore debba essere rincasato, quindi c’è anche poco tempo per attardarsi in convenevoli di maniera.
Ecco la CARTA CIBI: quattro ANTIPASTI, tra i quali cito il promettente Carpaccio di gamberetti crudi, marmellata di limoni, rughetta e paprika; cinque PRIMI , tra i quali i buonissimi ravioli ripieni di Borragine e carne, Reggiano e olio EVO Costa Panera di Pompeiana – Sei SECONDI tra i quali le acciughe ripiene fritte con julienne di Trevisana – Sei DESSERT, tra i quali inconsueto è il fatto che questo sia uno dei pochi ristoranti che comprende in carta quattro formaggi misti. Vengono serviti semplicemente con un cucchiaio di Cognà (mosto d’uva) e due “fettine” di mela.
PREZZI: Coperto 3 euro – ANTIPASTI dai 18 ai 28 euro – PRIMI dai 15 ai 22 euro – SECONDI dai 18 ai 28 euro – DESSERT dai 9 ai 12 euro + eventuale vino dolce di accompagnamento a euro 9. Quindi per un antipasto, un primo e un dessert la spesa oscilla da un minimo 45 al max di 65 euro, mentre aggiungendo un secondo, si va da un minimo di 63 euro a un max di 96 euro. Ad ogni tavolo delle minuscole lavagnette indicano inoltre i loro PIATTI SPECIALI del giorno: Tagliolini in guazzetto di Aragosta (€ 30). – Frittata di rossetti con insalata di finocchio e anice stellato (€ 25). – Gamberi, fegato grasso, marmellata di cipolla in ristretto al Marsala (€ 45). – Casseruola di scampi, gamberi, carciofi all’olio aglio e peperoncino (€ 60).
Esiste anche un MENU, che ha un prezzo talmente ragionevole da far propendere verso una certa omologazione nelle scelte dei clienti: 50 EURO, comprendente: 1) Crudo di mare con marmellata di limone e paprika – 2) Totanetti saltati con rosmarino e peperoncino, Reggiano e briciole di pane dorato – 3) Scaloppa di pesce al sale con purea di patata e barbabietola rossa, pinzimonio e salsa Bagna Cauda – 4) Dolce. Una nota in calce avverte testualmente che: “Se si volesse cambiare un piatto, verrà applicato sul conto il prezzo totale dello stesso. Esempio: 50 euro prezzo del menu più il prezzo del piatto scelto in sostituzione.”
La corposa CARTA VINI, con molte etichette internazionali, è una delle migliori dell’ intera Liguria, per eterogeneità e ricchezza di scelte; non sono pochi gli appassionati che approdano qui proprio per avere la soddisfazione di trovare la bottiglia “giusta” e rara: merita davvero, soprattutto per chi apprezza l’assortimento di “bollicine” italiane e straniere che da solo già merita il viaggio. I prezzi sono normali.
Concludendo: è un ristorante di sostanza che da sempre mette al primo posto il cliente, tanto che nel 2018, la patronne ha ripetutamente rifiutato un profumato ingaggio di SKY che prevedeva un intero mese di soggiorno a Milano per registrare delle trasmissioni: Caterina scelse di non trascurare la clientela che, da tempo fedelmente e puntualmente, preferisce il San Giorgio e spesso occupa le sue due camere adiacenti: due eleganti bomboniere.
Luigino Filippi