Pornassio (IM) al Colle di Nava: – ALBERGO RISTORANTE LORENZINA
Via Nazionale 65 – Tel. 0183 325044- 0183 325077 – 0183 325111
Dal casello autostradale A6 di Imperia Ovest, magari con sosta per comprare la focaccia per l’indomani mattina sotto i severi portici di Pieve di Teco, in poco più di 30’ si raggiunge il parcheggio del Lorenzina, sotto alberi secolari, capace e comodissimo. La proprietà tiene aperto sino ad ottobre, facendo da sempre “resistenza umana” e tenendo alta la sua bandiera in una zona lontana dalle località mondane e le sue luci che illuminano generosamente i dintorni bui rassicurano da oltre mezzo secolo chi attraversa questo passo alpino a 1000 metri slm.
La struttura è classicissima, elegante, con importanti boiserie sempre tirate a lucido, impeccabile per nitore e, direi orgogliosamente, senza alcuna tendenza modaiola. Ultimamente ho anche notato un’ accoglienza “ammorbita” (rispetto a quando mi esclusero con modi spicci causa la presenza della mia cokerina, anni fa). E il servizio, come sempre, viene eseguito con cura e attenzione. Non c’è musica di sottofondo: qui il lusso è il silenzio e i clienti, passanti, stranieri o villeggianti che parlano ligure, conversano con toni normali: ci si rilassa, ci si predispone ad una serata calma, a tavoli ben apparecchiati, con tovagliato classico, secchiello per vini bianchi e quant’ altro fa confort o “bellezza” , come d’uso esprimersi da un po’ di tempo.
C’è cibo sincero che richiama “La Casa”, la famiglia tradizionale, i sapori e i profumi quasi perduti … ad esempio con l’assortimento di ANTIPASTI MISTI (€ 15), tra i quali uno splendido piccolo Cappon Magro. Succede anche con i PRIMI PIATTI (€ 11-12) tra cui gli Gnocchetti di patate viola in cialda di Parmigiano del giorno (senza retrosapori d’”archivio” della cialda). Oppure, passando ai SECONDI PIATTI (€ 12-19) con la Trota al burro o alla piastra. Quasi sempre reperibili i Funghi porcini impanati e fritti o trifolati (nel caso in cui non siano funghi locali si viene avvertiti). Ci sono ovviamente piatti a base di carne e, segnatamente il PIATTO UNICO di Polenta con cinghiale o capriolo o coniglio o funghi porcini per il quale molti salgono apposta al Colle. Come DESSERT (€ 6-10) è disponibile un piccolo assortimento di Formaggi, ma anche diversi dolci tradizionali tra i quali cito la Zuppa inglese (però al Marsala); oppure il Bunet alla Piemontese con amaretti (abbinatelo a un vino Banyuls dei Pirenei, anche questo sorprendentemente in carta).
La CARTA VINI è un “bel tomo” con circa 300 etichette, anche estere, invitanti per ricercatezza e prezzo, molte assai particolari, altre ormai uniche. Come il mio Taurasi Radici di Mastroberardino del 2000 a 30 euro, trionfante dei suoi 20 anni; oppure un Rapitalà bianco 2015 a 16 euro; o un Sancerre Domaine Comte Lafond a 36 euro (prezzo dimenticato?). Oltre ai “soliti noti” di grandi case di Spumanti e Champagne. Infine, una decina di mezze bottiglie consente anche di diversificare, tra piatti che “vogliono” i bianchi ed altri che si abbinano meglio ai rossi.
Leroi-Gourhan, antropologo francese del secolo scorso, scrisse che “Il compito della civiltà è trasformare i bisogni in piaceri”; beh, qui succede! La sosta rassicura e, per soddisfare l’appetito, si apre al piacere del buon vivere. Veniteci presto: la chiusura invernale è da fine ottobre…luigino.filippi@alice.it –