.
CASTELBIANCO (SV) – Locanda Ristorante GIN
Via Pennavaire 99 – Tel. 0182 77001 – www.dagin.it
Questa locanda, storica “colonna” dell’albergazione di qualità in Valle Pennavaira, ha riaperto i battent, con novità preannunciate sin dal mese di gennaio, ancor prima della sua consueta chiusura stagionale annuale. Non nascondo che la curiosità era forte perché mi domandavo come si potesse migliorare ancora uno dei più affascinanti locali dell’entroterra ligure: una sala da sempre scevra dalle banali consuetudini degli anodizzati, senza sostegni in legno a vista al soffitto e senza tutte le banalità dei molti “mangifici” dei paesini dell’entroterra: una sala dove trionfava l’intimità, con una parete laccata sul rosa, tendaggi quasi onusti, mise en place da ristorante molto chic, tovaglie quasi fino al pavimento, una bella rosa ad ogni tavolo etc …
E invece la trasformazione c’è stata, eccome! Ed è stata eseguita con molto gusto d’insieme. Il locale ha mutato pelle adeguandosi alle nuove tendenze di spazi che paiono più ampi, forse anche grazie al colore bianco (anche rassicurante di questi tempi), che lega con le storiche pareti rimaste in pietra viva. C’è qualche idea in più, che si concretizza negli ampi tavoli rotondi in legno tradizionale di impeccabile nitore, luci diffuse più un abat-jour di design ad ogni tavolo, senza tovaglie ma con dischi mono-coperto rivestiti da rustici dischi in stoffa che sono consoni ai tempi; le posate hanno un apposito appoggio, i tovaglioli sono ampi e tradizionali. I pani e le focacce vengono posti in un cestino (che poi verrà prontamente ripristinato).
Ma veniamo al “focus” del ristorante, che deve essere ovviamente la cucina. Quella di ROSA, la patronne, segue la linea già intrapresa negli ultimi anni, che non tradisce le peculiarità del territorio e sposta il baricentro verso nuove aspettative, ma senza forzature, semplicemente evolvendo nella tradizione. Con dei menu adatti ai tempi nei quali Rosa, pur non essendo “sorda” ai dettami di oggi, più leggeri dei tradizionali di qualche anno addietro, fa la “sua” cucina che ha come imperativo “il risultato” al palato, ma senza “boutades” per sorprendere a qualunque costo: in definitiva semplice e naturale. Con molta attenzione, ad esempio, verso il MENU NATURE (30 euro) composto da sette portate tutte vegetariane, quasi vegane: Carosello di quattro ANTIPASTI ovvero, nell’ordine: l’insalatina russa vegetariana, seguita da quella di asparagi Violetti di Albenga con mandorle, seguita da Sedano rapa tonnato con maionese semi vegetariana, seguito da una curiosa Barrique ai porcini. Come PRIMO gli Gnocchetti di castagne con pomodori secchi e le zucchine del proprio orto, come SECONDO le Polpette di miglio e peperoni , come DESSERT lo Spicchio di torta Dobos con gelato alla menta piperita, oppure Crock bavarese al cocco e frutti di bosco. Esiste anche un menu non vegetariano: il MENU LADY CHEF (35 euro) composto da sette portate: Carosello di quattro antipasti a sorpresa, Tortelli di maialino su crema di carote e zenzero; Fuso di galletto al Tartufo Nero della Val Pennavaire e couloise di piselli, Parfait alle spezie. I menu cambiano ogni settimana.
Il servizio eseguito e diretto da patron MARINO è premuroso, pronto ed amabile ma non vi “starà addosso”. Le posaterie vengono debitamente cambiate nei vari step del pasto, il vino è servito con attenzione al rabbocco, ma senza insistenze. A proposito di vini: la carta vini è declamata a voce, ma il patron, con le dovute cautele di legge, è disponibile come sempre a farvi scegliere in una cantina spettacolare. Oltretutto i prezzi sono morigerati.
Riassumendo: la rassicurante locanda continua la tradizione della casa fatta di una ospitalità che da decenni richiama clientela fedelissima, a pochi chilometri rispetto al comodo casello autostradale di Albenga e con due parcheggi riservati che consentono di arrivare e ripartire in tutta tranquillità. E’ consigliabile prenotare sempre.