La recensione: a Sanremo Ristorante DA CURRADO BY SIRACUSA

Sanremo

Currado BY SIRACUSA

Via San Francesco 315

Tel. 366 498 19 89

E’uno dei rari locali del centro che offre il parcheggio privato; da esso potete seguire la “scalinatina antica Liguria ” in pietra e altri viottoli nel loro piccolo spazio esterno con parco giochi, ma il percorso più comodo è certamente quello che, con una trentina di passi sul marciapiede della strada pubblica, porta all’ingresso. Parliamo di un ex antico frantoio ad acqua a lato del Rio San Francesco, che qui ha l’unico tratto ancora non coperto. La costruzione risale a secoli orsono ed è un reperto protetto in gran parte in pietra, volte a mattoni di costa con volute da “da artisti”, porte massicce in legno d’antan ben ristrutturate. Oltre il guardaroba, che meritoriamente evita lo squallido “spettacolo” dei giacconi appesi alle sedie ormai generalizzato quasi ovunque, c’è la sala d’ingresso. Pochi scalini più in basso ed ecco un altro ambiente elegante più raccolto, sulla sua destra una saletta intimissima da 2 coperti dove può sembrare … San Valentino tutto l’anno. Su un altro piano ancora c’è la sala frantoio con macine in pietra e torchi antichi in sorbo. Ancora: una stretta e lunga scala in possenti mattoni pieni e di costa, adornata da una raccolta di prime pagine di Walter Molino della “Domenica del Corriere” si snoda tra varchi intriganti, porte con chiusure a ferro morto e fili elettrici a treccia (regolamentari), sino all’ultimo piano dove il sottotetto con travi a vista offre una sala banchetti da una trentina di coperti. Ogni ambiente ha davvero una sua caratteristica. Nella prima sala in muratura bianca, con soffitto che merita di essere fotografato”, ecco due ruote di carro trasformate in lampadari che si “confrontano” con un lampadario hollywooddiano in cristallo da decine di fiamme, mobili rustici intonati all’insieme, quadri e specchiere un po’ kitch, cinque tavoli grandissimi con mise en place di gran tono, con tovaglioli vivaddio 50 x 50, sedute comode con cuscini,  una rosa fresca, musica cantata (di qualità) a volume basso.

C’è stato un cambio di gestione circa un anno fa. La dichiarazione stampata sulla prima pagina della carta promette “tradizione gastronomica, ambiente confortevole, caldo, accogliente e familiare per serate uniche e indimenticabili”. Si inizia con il servizio di sei qualità di pane tiepido e l’arrivo in tavola di ben quattro tipi di olio EVO di Taggiasca, Oliarola, Leccino, Biancolilla, marchiati “Le selezioni di Piero” e confezionati a Chiusavecchia.

Il cuoco ha precedenti presso le catene Sheraton e Mandarin Oriental, ma non mi stupirei se avesse lavorato anche su navi da crociera, talmente cura la coreografia e la presentazione. Ma procede con piedi di piombo e, non giocando la carta dell’”artificiere” ad ogni costo, attestandosi su preparazioni dai canoni piuttosto classici, pur con qualche guizzo civettuolo, come appare subito da qualche titolo della trentina in carta. Cito come ANTIPASTI DI MARE (€ 12-20), il Tortino di alici alle erbe liguri su coulis di pomodoro e basilico. Degli ANTIPASTI DI TERRA ( 12-15) il fiore di zucca in tempura farcito con ricotta di pecora, crema di trombette e filangé di zucchina disidratata. Dei PRIMI DI MARE (€ 13-20), le linguine all’astice (visto vivo). Dei PRIMI DI TERRA (€ 12-15) i Ravioli liquido di zenzero e caprino su crema di fave e zest di lime. Dei SECONDI MARE (€ 16-22), il pescato alla griglia (del quale viene dichiarata l’origine). Dei SECONDI DI TERRA (€16-22) il Carré d’agnello in crosta di aromi spontanei, vellutata di carote viola e focaccette tipo Recco. Dei DESSERT (€ 5-7 ) la Degustazione di formaggi e confetture, oppure il dolce “Minestrone” di frutta con gelato all’Olio EVO. 

Per una scelta facile basta fidarsi ed affidarsi al MENU DEGUSTAZIONE di 5 portate che costa 45 euro. Quello BIMBI soltanto 10 euro.

Il servizio in scuro del patron LUCA SIRACUSA (già all’Olio Colto di Taggia e al Playa Manola di Arma), nonché quello di SIMONA (di origine toscana) è capace, gentile, ben presente ed è effettuato sempre con le cloches  le quali, poiché la cucina è dabbasso, garantiscono sempre giuste temperature e ci regalano anche una nota, purtroppo ormai rara, da serata romantica.

Sono una sessantina i vini in carta, di buone etichette, quasi tutti con spesa tra i 20 e 30 euro, salvo che non si ceda a tentazioni diaboliche di vini più importanti, peraltro anch’essi al giusto prezzo. E’ previsto ovviamente il servizio con secchiello di ghiaccio e scaraffatura per vini che ne necessitano e ci sono anche vini a bicchiere. C’è una paginata di birre, nonché una dedicata a digestivi e infusi (buonissimo quello al Karkadé servito in finissime porcellane, adottate anche per il caffè con frivolezze finali, a giusta conclusione dell’eleganza della sosta.

Concludendo: è un ambiente insolito, di una certa ricercatezza, con atmosfere diverse adatte ad ogni occasione, con prezzi accattivanti anzi, direi convenienti considerando la classe dell’insieme. Segnatevelo per San Valentino e potreste sorprendervi a fare gli occhi grossi davanti allo sfanalare di quelli della vostra Valentina.  

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