La legislazione europea ha “normato” e messo il becco da tempo anche sull’impianto di vigne. Se un privato vuole impiantare un vigneto per suo uso privato è libero di farlo. Ma se egli intende commercializzare il vino prodotto, NON gli è consentito farlo senza ottenerne l’inevitabile PERMESSO, per poter iniziare la coltivazione impiantando le barbatelle. Insomma il potere del “timbro” prevale su quello naturale del lavoro e della terra: ci vogliono i permessi, si i permessi… come se la terra non fosse la vostra ma fosse di chi detiene il timbro … E’ una situazione che gli addetti tutti conoscono e che persino su questo sito è stata evidenziata ripetutamente da parecchi anni… . Così da un ventennio le “fasce” di terreno e i muretti a secco vanno in malora, i paesi si spopolano, il territorio si degrada. Finalmente ora la Regione Liguria s’è svegliata!!! A interrompere il pluridecennale torpore ci ha pensato l’assessore Stefano Mei, che ha chiesto un potenziamento nella concessione dei bramati “Permessi” , riguardo almeno ai terreni scoscesi: la richiesta è di 45 ettari all’anno… (contro i 15 attualmente “concessi” ogni anno). Speriamo sia la volta buona!