Celle Ligure (SV) – Ristorante META
Via Generale Pescetto 5
Tel 019 994222 – 3472120267
Riposo: lunedi; martedì a pranzo.
Mino Puppo, affidabile gourmet savonese, mi aveva da tempo segnalato un ulteriore miglioramento di questo: “Localino gradevolissimo, circa 25 coperti, tavoli giustamente distanziati, musica di sottofondo gradevole, climatizzazione ok, tovagliato e mise en place tradizionali. Lo chef cura i clienti con molto garbo, anche uscendo in sala”. Seguiva una lista di piatti…. Eccomi quindi a fiondarmi sulla calma passeggiata a mare di ponente del borgo: una perla in questo calmissimo fine stagione. Nel locale dove officia ai fornelli SIMONE MARCHELLI, Cellese d’origine, dai precedenti rassicuranti (il Sarri di Imperia, etc …).
Appena si apre la carta, si comprende che l’impronta è quella di non offrire le solite stufosità di rito in gran parte dei locali.
Cinque ANTIPASTI (16-18 euro), tra le quali cito: Ceviche di pesce bianco, guacamolo, lime, cipolla agro, coriandolo; Seppia arrostita, salsa d’uovo alla carbonara, il suo nero, cipolla alla brace. La battuta di Fassona, salsa Champagne, rapanelli, cipollotto rosticciato, con optional di una aggiunta di Caviale Prunier).
E’ il prologo di una cucina fantasiosa ma che conserva il lume della ragione e la consapevolezza radicata su ciò che in cucina si può fare e ciò che si deve evitare: stupire piacevolmente sì, rielaborando materia prima perfetta con un pizzico di fantasia, ma evitando valentie senza costrutto, come purtroppo spesso succede con gli “chef innovativo-pasticcioni”.
Avanti quindi con i PRIMI PIATTI ( 17 euro): il Plin ripieno di salsa di noci, guazzetto di gallinella , olive, schiuma di prezzemolo è un piatto sorprendentemente semplice ed equilibrato, servito anche in quantità generosa; così come d’altronde i Tortelli ripieni di brandacujun, schiuma d’Aglio di Vessalico e la immancabile Terra di Taggiasche, quest’ultima ormai quasi abusata nel carnet dei risto-chic.
Le cotture e le temperature di servizio sono perfette, anche nei SECONDI PIATTI (19-29 euro). Ecco l’ Astice intero scottato (e al netto del carapace per vostra comodità) con la sua salsa, mango e, moderatamente, peperoncini agrodolce. Quanto al Pescato del giorno, eccolo servito con anguria arrosto, salsa barbecue, cetriolo ripieno di yogurt e menta, sesamo nero. Per i chi preferisce piatti terragni c’è il Coniglio cotto a bassa temperatura, raccomandato a chi e curioso, visto che viene servito con vongole più zenzero, più kimchi coreano (cavolo fermentato in salamoia), e fondo alle spezie.
Al DESSERT (8-9 euro) dovrete accontentarvi di tre scelte tra le quali l’originale Cheescake di formaggetta di capra, kiwi, barbabietola al Campari, lattuga alla vaniglia. Oppure il Passion fruit, caramello salato al rosmarino, crumble di cacao amaro.
Esistono anche due menù, il “DRITTI ALLA META”, un percosrso di degustazione di 5 portate per l’intero tavolo che costa 38 EURO. L’altro è il META GREEN, una degustazione di 4 portate vegetariane a 30 EURO. Su nessuno dei due forniscono anticipazioni e gli “arrivi” sono a sorpresa: è lo chef a decidere per offrire il meglio e ciò consente di evitare personalizzazioni non consone al menu proposto a contenuto prezzo fisso.
La carta vini ha una settantina di etichette, selezionate con competenza delle quali una decina vengono servite anche a bicchiere. I ricarichi sono nella norma. La cura il co-patron FEDERICO NISI (già al 21.9 ) pronto, fattivo e premuroso nel servizio di sala ed anche alla mano. Oltretutto l’ho trovato anche appassionato e competente, ma senza alcuna sicumera che non vi rosola con giaculatorie di maniera, come spesso succede da parte di chi serve, anche nei migliori ristoranti …
Oggi, nel linguaggio d’uso, tutti “incassano” (fiducia, assensi, promesse, insulti e qualsiasi altra risposta. Ecco quindi che si può dire che questo locale “incassa” la fiducia di molti clienti per la sua cucina ricercata ma abbordabile e gradevole anche per chi preferisce dei piatti classici, in un ambiente piacevole, con clientela di eleganza moderna. A prezzi onesti.
Direi che merita qualche chilometro se avete un palato curioso e vi piace uscire dalla consuetudine nel piatto. E’ a soli 2 chilometri dal casello di Celle. I pochi coperti consigliano di prenotare, anche nei feriali. Quanto al Park, in alta stagione, contate eventualmente su quello (non lontano) della stazione FFSS.
Luigino.filippi@alice.it –