Santo Stefano al Mare – LA CUCINA – Piazza Cavour 7 –
Tel. 0184 485 040 – www.ristorantelacucina.it
La cittadina di Santo Stefano al Mare è di questi tempi una vera chicca di vita, e anche in fatto di ristorazione si “difende bene”. Innanzitutto con questo locale che è facile da trovare, perché è sulla bella piazzetta pedonalizzata sotto al campanile. Con parcheggio sul lungomare non sempre facile ma neppure impossibile.
Il locale al mezzodì feriali è orientato verso spuntini, ma di qualità: addirittura con due menu a 29 e 32 euro per quattro portate, compreso anche il caffè. Per il resto noto che in carta, sparita la voce “Coperto”, l’offerta e sempre fatta di cibi che escludonola “cucina d’archivio”, ovvero quella già semilavorata, le salsine pre-preparate anche “residuate” dal giorno prima in attesa di “recupero”, i dessert “ingessati” ai piatti dal gelo dei frigo. Qui è certo che l’offerta è di portate del tutto cucinate al momento e servite ancora profumate nei singoli componenti, tanto da poterli ancora percepire distintamente uno dall’altro: i sapori tradizionali di Liguria, che conoscete da sempre, senza delusioni, senza malizie non consentite, che richiamano la “Cucina della memoria”.
Tra i sette ANTIPASTI (€ 12) cito la invitante ’insalatina di scampetti e gamberetti locali con Grana, rucola e un filo di olio EVO; ovviamente i muscoli in guazzetto vanno per la maggiore e riscuotono garruli e ampi sorrisi di franca felicità.
“Cose buone all’antica” è lo slogan della casa. E infatti, dei sei PRIMI PIATTI (€13), dei quali tre di pasta fresca, alcuni riprendono qualche ricetta della Riviera di Levante. Cito le Picagge Matte (pappardelle di farina di castagne fatte a mano condite con pesto, fagiolini, patate; ma anche le farfalle fatte a mano, con il pizzico, ai frutti di mare.
I SECONDI (€ 16) offrono una scelta ricca tra pesce (€ 16) e piatti tradizionali di carne. Notevoli, perché locali e freschi, i gamberi e scampi semplicemente alla piastra o al vapore con un filo di buon olio EVO. Nel pescato del giorno, cucinato in ogni fattura tradizionale, il pesce non d’allevamento può essere apprezzato in tutti i suoi afrori leggeri se cucinato al sale: una portata che non è facile trovare ovunque a questo livello di qualità.(€ 7 – 8 all’etto).
La clientela, generalmente, è morigerata nei toni, per cui anche la conversazione non è disturbata e si riesce addirittura ad apprezzare un vago sottofondo di musica jazz, piacevolissima. Il servizio è calmo, alla mano, gentile e anche franco; vivaddio però non vi rosola con geremiadi sulla crisi del turismo ed altri luoghi comuni. Conoscitore di vini il Patron è un piacevole interlocutore sull’argomento. A tal proposito egli ha appena selezionato e messo in carta vini, tra le decine di etichette a prezzi “calmi”, un De Nauroy Carte Blanche a 36 euro, che consente di bere Champagne, a cuore e portafoglio entrambi leggeri.
Dimenticavo: il servizio è preparato sincero e affabile e, nell’insieme, la sosta ha una gradevole atmosfera familiare. Infatti tutti … tornano.
Luigino.filippi@alice.it