La recensione. A Castelbianco (SV): Locanda Ristorante DA GIN

2018 2 aprile  (2) - Copia            Castelbianco (SV) – Locanda DA GIN – Via Pennavaire 99 –                                                       Tel. 0182 77001

A una dozzina di chilometri dalla uscita autostradale di Albenga, l’antica Locanda perfettamente riattata, con parcheggio privato alberato, prosegue generazione dopo generazione, ad offrire confort e cura con passione  estrema la clientela, formata non soltanto da clienti abituali. La sala è elegante, nel cambio di luce del tramonto dalle finestre la vista corre alle colline perfettamente verdi, l’illuminazione si abbina con i colori delle pareti e crea una certa atmosfera intima, completata dalle mise en place di gran tono e dalla cura di molti particolari, che denotano buon gusto per le cose belle e anche ricerca di sostanza, a partire da qualche tavolo d’antiquariato,  “sacrificato obtortocollo” alle tovaglie candide ricadenti generosamente. L’accoglienza è calorosa e gentile, ma non eccessivamente “affettata”: il patron è garbato e la graziosa Michela, qui da due anni,  in divisa scura “bistrotteggiante”,  è competente e di garbata iniziativa.  Anche di sabato sera c’è calma e, con un sottofondo di musica purtroppo “d’ordinanza”, mentre si sorseggia un buon aperitivo di benvenuto, ecco giungere il cesti netto dei pani di quattro qualità, così come i grissini, entrambi serviti tiepidi. Devo confidare che avevo un po’ di curiosità, perché la solita “RadioMarmitte” mi trasmetteva che qui avrebbero svoltato verso cucina vegana. La verità che ho trovato è diversa, perché esiste una carta equamente suddivisa tra proposte di carne e vegetali. Tuttalpiù ho trovato molta attenzione alle nuove tendenze di “cucina con fiori eduli”. Ma vediamo tutto con ordine.

Gli ANTIPASTI sono cinque (10-12 euro) e tra questi il baccalà con patate fondenti, crema di porro e polvere di olive nere; oppure l’insalata di pollo affumicato su pino e abete con misticanze, fiori eduli e frutti invernali. I PRIMI PIATTI sono quattro (13-16 euro) e tra questi i coriandoli di pasta ripieni d’anatra, composta di arance amare e riduzione di balsamico; oppure la crema di ceci di Cicerale, salsiccia, lardo croccante, polvere di zenzero e finocchio di mare. I SECONDI PIATTI sono anch’essi quattro tutti a base di carni (16-17 euro), dei quali cito il maialino in crosta di caffè e ginepro con purea di sedano rapa e chutney di zucca e zenzero; oppurela Pancia di vitello “La Granda” su crema di violetto spinoso e polvere di liquirizia.

Esistono poi tre MENU: il LADY CHEF con una sequela di cinque portate a 38 euro.  In questa stagione ecco anche il MENU CILIEGIE a 35 euro che prevede: 1) Bacio di anacardi in crosta di semi su insalata di asparagi violetti e ciliegie “du Meghin”, paté d’anatra affumicata con pan Brioche e ciliegie “Pegullu Curtu” – 2) Risotto alle ciliegie “Cantun Negrau” con rosmarino e Formaggio di Fossa – 3) Maialino croccante al profumo di Isoppo su crema di patate, riduzione di ciliegie “Cantun Giancau” e semi di sesamo tostati – 4) Croc-bavarese al profumo di Fava di Tonka e gelatina di ciliegie “Cantun Negrau”. Un menu che, evidentemente vuole esaltare le diverse produzioni locali di ciliegie di diversa qualità. Infine ecco il MENU DEI FIORI, a 32 euro, che si apre con una “Insalatina Russa” come benvenuto della cucina, cui seguono: l’Asparago Violetto tra le viole; gli Gnocchi di patate con pestata di nasturzio e pistacchi; gli zucchini in fiore con cuore di calendula, anacardi e geranio; l’Essenza di Primavera (aspic millefiori e frutta). Io ho assaggiato i due primi di entrambi i menu, equilibratissimi, uno meglio dell’altro.

La carta vini è enciclopedica e il patron, se lo gradite, è contento di aprirvi la cantina e lasciarvi tranquillamente scegliere. E’ stato così che ho ritrovato un rosso dell’Herault che non assaggiavo da trent’anni , il Mas du Daumas Gassac 2008 di V. Gilbert de la Vaissière, che scoprii grazie a Massimo Viglietti dell’ineguagliato ristorante Palma di Alassio. Un vino “uno e trino”, con personalità diverse: fino a 10 anni, dai 10 ai 20 anni e oltre 20 anni.

Un ristorante con questa qualità d’insieme, che al momento del conto, vi fa fare gli occhi grossi… per la sorprendente convenienza, non è frequente a trovarsi: provatelo se non lo conoscete ancora: scommettiamo che lo inserirete nella vostra agenda telefonica ?

Luigino.filippi@lice.irt