Non solo Masterchef, i grandi cuochi ormai vivono in tv. E in una nuova serie ‘moriranno’ anche.

Evidentemente le regole dello spettacolo sono quelle di sorprendere. Secondo Repubblica.it è tempo che si proclami:

“Ammazziamo tutti i cuochi d’Italia”

“È ancora in fase di preproduzione, ma il progetto è quanto mai interessante, una nuovissima serie tutta italiana che mescola giallo e gastronomia. Si intitola Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Italia ed è l’adattamento per il piccolo schermo del thriller di Luca Iaccarino Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino (a sua volta omaggio diretto al film con Jacqueline Bisset e Philippe Noiret Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa). Vincitore del premio Libri da Gustare 2018, il giallo di Iaccarino è l’indagine di un critico gastronomico del principale quotidiano cittadino che suo malgrado si trova a dover affiancare il commissario Santamaria (omaggio all’originale di Fruttero e Lucentini) nel difficile compito di capire chi sta uccidendo i più grandi cuochi della città. La serie che i produttori Alessandro Micheli e Francesco Catarino lo stanno sviluppando muove dal romanzo per allargarsi al territorio nazionale e raccontare quindi insieme all’indagine il territorio e le sue eccellenze gastronomiche. “Non se ne può più di questi cuochi che imperversano in tv per cui l’idea di ammazzarli, seppur attraverso la finzione televisiva, ci sembrava alquanto divertente. – dice Iaccarino – Il passaggio della storia da locale a nazionale, immaginata dai produttori, con cuochi di tutta Italia che vengono assassinati nei loro ristoranti ci dà l’occasione sia di vedere posti molto scenografici del nostro paese che di approfondire le identità gastronomiche dei diversi territori”. E sono già diversi gli chef che hanno dato la loro adesione per comparire vivi e cadaveri nella serie tv: Davide Scabindel Combal.Zero di Rivoli, Matteo Baronetto di Del Cambio di Torino, Moreno Cedroni de La Madonnina del Pescatore di Senigallia, Chef Tomei di L’Imbuto di Lucca. “Quello che ci ha colpito è che non solo gli chef a cui abbiamo chiesto il permesso di farli morire prima sul romanzo poi nella serie non se la sono presa affatto – racconta Iaccarino – ma al contrario è infastidito chi non viene ammazzato perché se “qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Italia” se non vieni ucciso significa che non sei uno dei più grandi”.

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Il seguito dell’articolo sul seguente link: https://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2018/11/05/news/non_solo_masterchef_da_cracco_a_scabin_tutti_i_cuochi_in_tv_vivi_e_morti_-210684054/