Sento parlare e vedo ogni tanto tripadvisorizzare dei locali, descrivendone le meraviglie e la convenienza. Spesso si tratta di locali tipo moderne osterie o trattorie, disadorne, con “careghe” dure, fredde di atmosfera e anche di temperatura (20°), con sottofondo di radio e pubblicità, tovagliette e tovaglioli di carta, peggio se sintetica e servizio da pizzeria. Vi si trovano piatti con cerchietti e gocce variopinte, sui bordi larghi di stoviglie mezze vuote al centro, attornianti cibi di materie prime poco costose, in quantità da fame. Cibi con ingredienti dagli abbinamenti disarmonici, atti a simulare per forza qualche piatto visto nei padellami televisivi, senza “abbassarsi” alla cucina familiare. E guai se ti lamenti, perché ti fanno anche passare per uno dell’ ”ancasciù”ancora attaccato a vecchia cucina, che forse invece potrebbe fare la loro fortuna. Ma la cosa peggiore è che obbligano i clienti a menu fissi: o mangiare quel che passa il convento o “saltare” quelli non graditi, fermo il prezzo ovviamente. A costoro pare normale chiedere 40 o più euro + bevande per un pasto. Ovvero, senza esagerare, con vino acqua caffè, oltre i 50 euro a testa.
Forse poteva sembrare normale fino a due -tre anni fa, quando i ristoranti importanti erano costosi. Ma oggi mi paiono preferibili diversi locali accoglienti, qualcuno stellato, dove ci si può comporre da soli un menu, il cui prezzo è già fissato non oltre i 45 euro per un pasto completo, scegliendo su una decina di piatti in carta. Godendo di tovaglie, di ambienti confortevoli, di servizio riguardoso etc… etc…