La recensione: a Imperia Osteria Didù

Imperia

OSTERIA DIDU

Foto0026Viale Matteotti  76

Tel. 0183 273636 – 388 8384060

www.osteriadidu.it

Splende nella notte, situato subito dopo il cavalcavia della ferrovia che immette ad Oneglia venendo da Porto Maurizio, con qualche risorsa di parcheggio nei dintorni. L’osteria moderna, è in pratica un dehor vetrato che si protende verso Viale Matteoti, assicurando uno spazio silenzioso e luminosissimo. L’ambiente è minimalista , pavimento in lamellato chiaro, tavolo di misura, tovagliette e tovaglioli, purtroppo, entrambi di carta (all’ultimo mio passaggio le tovaglie erano invece in stoffa); in tavola olio EVO  di Giuseppe Marvaldi.2017 11 giugno (1) - Copia. Restano una loro tradizione le due lavagnette appese a metà dell’ambiente,  2017 11 giugno (2)che in verità, non fanno altro che consolidare la “partitura” che viene declamata con voce squillante ad ogni cliente:

ANTIPASTI: battuta e tartare (€ 11), Brandacujun (€ 8), insalata di seppie (€ 8), sformatino di zucchine (€ 6). Seguono  tre PRIMI: tagliolini vongole e asparagi (€ 12), fusilli ragù polpo (€ 12), trofie trombette e zafferano (€ 11). Tutto, evidentemente premia il pescato del mattino e la stagionalità, così come nei tre SECONDI: calamari ripieni(12), acciughe al verde (12), palamita (oppure sorallo) al forno alla ligure(€ 15), coniglio alla senape (€ 13). Si chiude con i cinque DESSERT, indicati semplicemente come “un dolce della casa”, non specificando meglio, forse perché variabile a seconda della giornata, fermo il fatto che un bunet,  una panna cotta, una crème brulé le trovo da anni ad ogni mio passaggio. Tutti, ma proprio tutti i piatti dell’elenco sono asteriscati per specificare, a fondo lavagna, che “in mancanza di fresco si usa congelato”, ma in verità questa pare una sbrigatività veloce, che funge da “parafulmine” per casi eccezionali, in quanto la casa, come detto, qui fa qualità ed usa per quanto possibile prodotti giusti di giornata.

La carta vini  elenca una quarantina di etichette, ben scelte, da 16 a 40 euro, tra i quali voglio citarne uno particolare: Le Sabbie dell’Etna, un Etna bianco – Caricante  di Firriato a 19 euro: 13 gradi. Appunto, questa è una particolarità ragguardevole: per ogni vino è indicata in carta la gradazione alcoolica, ottima prevenzione contro l’alcoolimetro della benemerita.

Il servizio va e viene veloce e sicuro e si attesta a quanto già avevo descritto nella mia recensione di due anni orsono: “non è afoso”, né ad capocchiam”, né attapirato come spesso capita nelle osterie, ma è anzi capace, disponibile, simpatico, con “passaggi e tiri di palla” veloci ma senza affanni, concreto e presente dall’inizio alla fine.

Una sosta simpatica, dove rispettano voi, il vostro stomaco  e che non porta danni al vostro portafoglio. Ma tenete conto che sono sempre completi verso i passanti occasionali: meglio prenotare per tempo.