Non è ancora un affare di stato ma quasi. L’inglese The Guardian si è scagliato contro il ristorante Le Cinq, ristorante tristellato del George V di Parigi. Da allora le reazioni proseguono da entrambe le parti e, oltremanica, anche da parte di molti chef, foodies, giornalisti. Un ingorgo eccessivo e fuori ragione. Il link sul quale leggere altri dettagli è il seguente: http://www.atabula.com/2017/04/12/guardian-rayner-cinq-le-squer/
Alcuni brani delle recensioni incriminate, secondo il sito Dissapore http://www.dissapore.com/ristoranti/parigi-le-cinq-jay-rayner/ sono i seguenti:
“rotondeggianti antipasti come “protesi mammarie al silicone a misura di Barbie”, oltretutto dal gusto di “preservativo lasciato ad ammuffire in un polveroso negozio di fruttivendolo”? Una purea di crescione talmente amara da far bruciare le labbra come fossero “il culo di un gatto che si è appena seduto sulle ortiche”?
“acid Rayner” fa recensioni intrise di sarcasmo e vetriolo ha definito Le Cinq “di gran lunga il peggior ristorante in cui sono imbattuto nei miei 18 anni di carriera in termini di rapporto qualità-prezzo”,
e ancora: “la sala è composta da alti soffitti e adornata con spessi tappeti, “per attutire le urla (dei commensali insoddisfatti, si presume)”, e le pareti “sono di color grigio talpa, biscotto e vaffanculo” –bellissimo colore– con un po’ di “cose splendenti e dorate sparse qua e là”.
“un piccione talmente poco cotto che “potrebbe ancora prendere il volo”, e una montagna di couscous servito con una minuscola porzione di agnello per il modico prezzo di 95 euro.
un dolce, dei sigari congelati di cioccolato serviti con un lembo di pelle che sembra “appena prelevato da un grande ustionato” e una cheesecake servita con grumi di polvere di prezzemolo congelato, “una delle peggiori cose che abbia mai mangiato”, dice Rayner alla cameriera. Il dolce verrà poi tolto dal conto, precisa il nostro.
Va meglio con la pasticceria, la cosa migliore di tutta la serata, afferma Rayner, anche se il Koign Amman, un dolce tipico delle regioni bretoni della Francia, era “bruciato sui bordi”. …le cipolle caramellate alla parigina, un piatto “nero come i vostri peggiori incubi” e appiccicoso come “il pavimento di casa dopo una festa di un adolescente”. Dopo aver chiesto di poter fotografare il piatto, al critico del Guardian viene risposto che il ristorante permette di scattare foto in proprio, ma provvede esso stesso a fornirle su richiesta. Nonostante il divieto, il nostro riesce comunque a scattare di soppiatto alcune foto con il suo iPhone 7, che subito mette a confronto con quelle fornite dal ristorante.
Trova le differenze: le cipolle caramellate nella foto del ristorante e di Jay Rayner