“Dei ricercatori hanno sequenziato l’intero genoma di 386 varietà di pomodori recenti, più vecchie e selvatiche e poi hanno sottoposto 101 di esse a un test organolettico in cui un gruppo di consumatori che dovevano valutarle in base al loro “apprezzamento generale” e alla “intensità del sapore”.
Il confronto ha indicato che il buon sapore del pomodoro è legato al contenuto in zuccheri e a una serie di sostanze volatili. Dopo una laboriosa ricerca sono risultati decisivi 13 apocarotenodi volatili. A questo punto i geni che li producono e, infine, gli alleli giusti.
Le ricerche e le elaborazioni procedono e c’è in speranza che in futuro troveremo da comprare pomodori più gustosi di quelli attuali. Per maggiori dettagli il sito ddel quale ho qui riassunto la notizia è: lescienze.it