Un professionista di architetture d’interni, Bucca Sernua, ovviamente, mi scrive:
1) “In tanti anni in cui ho esercitato la mia professione di arredatore e architetto d’interni … ho avuto occasione di progettare vari tipi di esercizi commerciali anche a Torino, Milano, ecc., purtroppo non ho mai avuto l’occasione di progettare un ristorante dove, tra le mie priorità, ci sarebbe stata la cura del fastidio che spesso nei ristoranti rovina l’atmosfera e il relax mentre stai mangiando e conversando con amici, il rumore. Strano che quasi mai si occupino di questo problema , non solo gli architetti, ma gli stessi gestori dei locali, e questo mi stupisce ancor di più. Ti cito solo due ristoranti dove sono stato piacevolmente colpito dalla cura per questo problema: il San Domenico di Imola e il Four Seasons di Milano, eccezionale sul punto quest’ultimo.
2) Spesso mi trovo servito nei ristoranti del buon pane, magari anche fatto in casa, che però per qualche ragione ha preso umidità, per cui diventa una specie di chewing gum poco piacevole; basterebbe, come ormai sono spesso costretto a richiedere, una passata in forno, per rendere più piacevole il gusto e più semplice la masticazione.
Rispondo: oltre che la gommosità, a volte si ha l’impressione che, insieme a del buon pane, ne inseriscano appositamente anche qualche fetta tagliata sei ore prima, “dissuasiva”, che non consumata, non richiamerà rincalzi.