La recensione. Ristorante Il Mangiarino di Albenga

10 2016 (17) - Copia                                       Albenga – IL MANGIARINO

Via Mariettina Lengueglia, 49  – Tel. 392 775 4635

Una preziosa “soffiata” dell’amica … RadioMarmitte mi ha segnalato la novità ed eccomi qui, pronto per i 4 “Rivieraschi” che vorrebbero sempre delle novità. Parcheggiato fuori del centro storico, eccomi giunto al ristorante con l’aiuto, tra un vicolo e l’altro, di qualche gentile cicerone. E’ però facile trovare il locale che è posto nei pressi sotto la torre (retro del battistero). In un gomito del vicolo, sotto una graziosa insegna artistica variopinta ma praticamente illeggibile, fa da “richiamo” uno spazio esterno di tre tavoli con candele e una grande lavagna con i loro piatti. La cuoca-patronne è Mirella Porro, dal 1986 a oggi alla Cittadella di Zuccarello, poi a Laigueglia, poi al Baia del Sole di Alassio, poi insegnante all’Alma di Marchesi  e, finalmente, oggi tornata alle professionali origini rivierasche. Il minuscolo locale di sei tavoli per max una ventina di persone è intimo, luminoso, mobili azzurri, sedie multicolori come le tovaglie con preziosi pizzi realizzate dalla mamma di Mirella (però con tovaglioli in carta sintetica), “careghe” comode con cuscino, vetrinetta dei distillati, bicchieri incisi, musica di sottofondo “giusta” per qualità e volume. I clienti sono discreti e ne ho notato qualcuno habitué ai buoni ristoranti che, evidentemente, stanno apprezzando questa alternativa fa qualità e convenienza rispetto agli usi diversi della movida estiva della costa.

Ma andiamo per ordine. In carta: salmone marinato all’aneto e salsa dolce forte (€ 12), insalata di polpo, sedano, papaya, pinoli, olive Taggiaschee capperi. Sono due antipasti che indicano d’acchito che anche con dei classici si può sobriamente sorprendere. Nei primi i ravioli di borragine all’extravergine, maggiorana fresca e scaglie di ricotta marzotica (salata a secco) diventano irresistibili grazie anche ai pistacchi tostati (€ 10). Quanto agli spaghetti freddi serviti con caviale (€ 16) io non li ho assaggiati ma in carta è scritto apertis verbis che sono “il piatto del cuore di “Gualtiero Marchesi”, facile da incontrarsi a questi tavoli. In questa stagione non ho voluto assolutamente perdermi la crema di zucca Mantovana con caldarroste vincotto e crostini (€ 10), un piatto da solo merita … tutto.

Nei secondi meglio farsi consigliare circa il pescato del giorno che verrà preparato con zucchine trombette, pomodori confit e maggiorana, ma sono da segnalare anche i calamari grigliati, con patate, scorza di limone olive taggiasche ed erbette liguri (€ 15). La carta dei cinque dolci (€ 7) offre diverse suggestioni, ma certo a quella del tortino di pesche e amaretti, crema zabaione e gelato alla vaniglia è difficile resistere, anche se una mousse al cioccolato accompagnata da pere al vino rosso può esser altrettanto tentatrice.

La carta dei vini è ancora “giovane” (23 etichette), ma crescerà, crescerà! Per ogni vino è riportata la preziosa indicazione della gradazione alcoolica; sette bottiglie vengono servite anche a bicchiere (€ 4). Quasi tutti i vini rientrano nella fascia di prezzo fino a 20 euro. C’è poi disponibile una chicca: lo Champagne Gregory Michel Maillard che, a 40 euro, dimostra che la politica dei ricarichi ha il massimo rispetto del nostro portafogli.

La bella cucina è a vista; gli addetti sono tre in cucina e uno in sala, più la patronne che dirige la cucina ma segue e serve anche la sala. L’atmosfera è calma, i tempi d’attesa “giusti”, il garbo d’insieme garantito e anche la clientela ha toni tanto discreti che i soffitti a volta NON riverberano, salvo che qualche solingo fraternizzi con altri tavoli. Una casa con dei bei giorni davanti, per la gioia dei clienti che da sempre l’attedevano: bentornata Mirella!